lunedì 2 febbraio 2015

tutto è come sembra


la luce si allunga e il buio le concede sempre più spazio nel tempo.
i nostri visi si fanno incatenare dal freddo di febbraio e la neve richiama i pensieri su di sé.
bianca.
reale.
sincera.
la vera rivelatrice del mondo e delle sue impronte certe.
tutto è come sembra.
mi rifugio nel tè bollente e sento il vuoto farsi largo dentro.
il peso delle distanze mi sfilaccia un po’ i vestiti e scioglie i miei liquidi.
i cardini sostengono porte massicce e queste trattengono calore.
mi rintano ogni giorno con il sole che scende e sparisce.
e svaniscono frammenti di quel che fummo – e non saremo più.
accendo una minuscola candela e le dico di scaldare l’olio al legno di rosa.
fu una lunga passeggiata nei vicoli, quella, mentre ci perdevamo sul pavimento bagnato delle sette.
lo spessore della sera ci incoraggiava a parlare delle nostre storie sconosciute.
e intanto i fiati dei gatti randagi ci spiavano.
tutto è come sembra, pensai.
questa timida nebbia.
il chiarore artefatto dei lampioni.
lo scricchiolio dei passi sui sampietrini.
insomma, il tutt’intorno.
lasciamo tutti delle impronte, affinché qualcuno le segua.
mi cola il naso alle volte.
tutta colpa dei profumi.
quelli di quando qualcuno ti stringe a sé.
poi, non appena si allontana, ti resta cucito addosso un aroma che non ti è mai appartenuto.
un vento che all'improvviso diventa tuo.
potenti, gli abbracci sono potenti persuasori.
stratificano memoria e setacciano i pensieri, sfusi in ordine sparso.
tutto è esattamente come sembra.
le storie d'amore finiscono di notte.
di giorno invece ci si specchia perbene dentro.

l’un l’altro.
la notte confonde, le ombre vincono sulla luce.
e manca la luna, quando di notte le storie finiscono.
quella luna che lecca le ferite inferte dalle parole.

non sono adeguata a mettere ordine.
io sparpaglio.
tutto è come sembra, sai?
è come fare un giro nel luogo in cui qualche pezzo di te è nato.
e trovare un meraviglioso lago al posto di un buco nero.

bi

[aron wiesenfeld]