mercoledì 6 maggio 2015

invece lei


invece a lei, quando fa le sorprese, ridono gli occhi e la bocca si sbilancia subito in avanti. è la voglia di dirlo a voce alta, subito, che vince sulla sorpresa del poi. il suo compito è prendersi cura del mondo, lasciando in disparte il suo corpo, che pure è sempre bello, in armonia con le piante ed i fiori e in equilibrio coi boschi e i monti e in sintonia con gli andirivieni del mare.

invece lei è un ciclamino. annega se l'acqua è troppa, si piega verso terra quando è poca, è leggera e lucida, avvolgente come una maglia di lana pura color grano, fragile come il fiore appena sboccia, coraggiosa dentro e nata per durare.

invece la forma della sua cura è dedicare ricette, fare felici gli altri, accarezzando le loro gole. è lasciarmi al mattino il cartellino del tè, in cui c'è una frase in inglese sulla vita. è la frase di oggi, mi dice, me la leggi? è restare in silenzio, se è il silenzio quello che uno vuole. è andare oltre. è sistemare il bordo delle lenzuola sotto al materasso. è ascoltare fronti con il palmo della mano. è sciogliersi dentro ad un abbraccio. è scomparire dentro alla stretta troppo forte di una mano. è cucire radici e rammendare ferite. è colmare le assenze. è riempire vuoti e pieni. è farsi perdonare per le mancanze. è perdonare per quel poco tornato indietro. 

invece io l'amo per la sua imperfezione ed i suoi angoli acuti. l'amo e, dicendoglielo, i nostri occhi diventano due galassie luminose. l'amo e vorrei che fosse immortale. l'amo, perché ho bevuto i suoi umori, abitato la sua placenta e dormito nelle sue acque. di meno o di più non saprei fare. 

- bi

[frida kahlo, radici]