martedì 22 luglio 2014

per aspera ad astra


"considera il mondo la valle del fare anima
allora comprenderai l'uso del mondo"
john keats

la montagna educa al silenzio.
alle parole mute dei fiori e ai sentimenti taciuti degli alberi.
alla pace eterna delle foglie che scricchiolano sotto i piedi, agli sguardi distanti delle creature che la abitano e che scrutano, mute, ogni passo.
insegna la bellezza delle cose minuscole e la perdita del fiato di fronte all’imponenza delle rocce.

la montagna educa all'ascolto.
dei fruscii, delle luci inattese, del chiacchiericcio degli uccelli.
dei richiami, dell'ombra che si sposta col sole, delle buche che s'aprono, dei rami che svolazzano, dei piedi che s'arrampicano e del cuore che pulsa pazzo dentro.

la montagna ci vuole diversi.
ci spiega il valore della lentezza, del sudore della salita, della gioia della vetta, dei panorami che ci proiettano verso migliaia di infiniti - e pure che la discesa duole alle gambe.
è una terra di mezzo che ci proietta al cielo e mette le ali allo sguardo.

la montagna ci vuole come le nuvole che disegnano ombre sui prati e vuole che scivoliamo a piedi, ridendo, nei canali ancora innevati.
 
bi

 
[monte velino, 2487 metri]


"in parete sfioro con le dita tra un appiglio e l'altro il fiore del raponzolo di roccia, il fiorellino a goccia della sassifraga.
tra i prati amo il batuffolo della negritella che sparge da vicino l'odore di vaniglia.
il corpo è avvolto d'aria, il cielo sopra pure lui è in cammino.
scendere alla fine del giorno è un atto di congedo che contiene oltre il grazie anche l'arrivederci."

erri de luca

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