martedì 1 aprile 2014

occhio malocchio prezzemolo e finocchio (seppure qualcuno l’abbia detto già)


[christina tsevis aka crosti]


ti auguro settantaquattro semini in ciascun mandarino.
ti auguro la dolcevita di lana con trentotto gradi.
ti auguro trentuno giorni al mese di sindrome premestruale.
ti auguro un barattolo di nutella incollato a morte sul pensile della cucina.
ti auguro che ti cada una bottiglia d'olio all'una e hai un'ora sola di pausa pranzo.
ti auguro le farfalline minuscole in dispensa.
ti auguro un selfie rugoso e pieno di borse e di occhiaie.
ti auguro che ti abbandoni l'amico immaginario.
ti auguro la ricrescita dei peli tripla, cioè una triade per bulbo.
ti auguro di lavarti i denti con il copri-occhiaie.
ma, se continui, ti auguro di lavarteli con il silicone.
ti auguro che ti vengano delle ascelle con le scie chimiche al seguito.
ti auguro il perizoma di due taglie più piccolo.
ma, se continui, te lo auguro di due taglie più piccolo e in bici per tre ore.
ti auguro un chilo in più per ogni inspirazione (che se espiri non lo perdi mica).
ti auguro una rumorosa flautolenza la prima volta che ci fai l’amore.
ma, se continui, te ne auguro una silenziosa e tossica quando ci sei in macchina e siete in due.
ti auguro una dedica con un apostrofo sbagliato, scritta con la bomboletta nera sul lunotto della tua macchina.
ti auguro accendini rotti per le prossime ventiquattro ore.
ti auguro cornflakes al peperoncino alle sei di mattina, che fuori è ancora buio.
ti auguro lo smalto scheggiato.
ti auguro il vino rosso sulla camicia bianca (che non è un disegno).
ti auguro il mostro sotto al letto di notte.
ti auguro la ricrescita brizzolata per una settimana.
ti auguro il tacco incastrato nei sampietrini.
ti auguro la bici senza marce con un chilometro di salita.
ti auguro gli gnocchi duri come sassi.
ti auguro che ti cada l’ultimo boccone di crostata.
ti auguro di aprire un bottone con asola come se fosse a pressione.
ti auguro mandorle amare.
ti auguro di avere da leggere solo un libro di fabio volo e da ascoltare solo robe di gigi d’alessio.
ti auguro una giornata senza esse emme esse, né uozzap [licenza po(i)etica].
ti auguro che ti ripetano proverbi e frasi fatte per due ore tipo mantra.
ti auguro di incontrare un orso e di non avere con te carta igienica.
ti auguro di assistere all’eclissi di sole e poi puff… che si annuvoli di brutto.
ti auguro idee fisse come se piovesse.
ti auguro che ti mettano puntini sulle i con le puntine.
ti auguro che ti s’impigli la coda di paglia nell’ortica.
ma, se continui, che ti si chiuda nella portiera della macchina.

bi

(lo si fa per giocare)

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