anche quando ti
arrabbi per giorni, dietro ai problemi che affliggono il mondo e sui quali
pensi che qualcosa puoi (anzi devi), come fecero secoli prima anche giovanna
d'arco e giordano bruno. eppure una parte latente di te medesima dice che
potrebbero diventare delle specie di fantasticherie, tali da ossessionarti
testa e spirito e basta. al mondo non fanno un bel niente.
e lo capisci
perché poi un giorno stai camminando sotto un sole augusteo che ti piomba a
picco sulla testa, mentre hai addosso tipo trentanove gradi e un'ottantina di
umidità, e vedi che sotto le pensiline di bar e ristoranti, fatte anche di
tende da sole, c'è una cosa pazzesca, di cui non immaginavi proprio
l'esistenza: l’acqua nebulizzata! quella fresca vera! quella magica che non ti
bagna e ti rinfresca, nel mezzo della città calderrima. cioè tu non ci avresti mai pensato, eppure c'è chi lo ha fatto al posto tuo e il mondo è andato avanti. dunque, rilassati. pensa (e mangia) leggera e via.
pure quando ti
esce un brufolo al centro dei due occhi, in cima al naso, poco sotto il
nascondiglio segreto del terzo occhio. lì. che chi ti guarda negli occhi si
perde e finisce per fissarti la tua orrenda bolla cremisi, perfettamente in
tinta col tuo colorito imbarazzato.
sarà colpa del
salame, ti dici, anzi no, della mozzarella fritta, anzi no, della nutella dopo
cena, anzi no… non ti ricordi bene quali altre porcate abbia mangiato nei giorni
precedenti, ma tanto qualunque pensi è quella di sicuro. insomma, una con un brufolo al centro degli occhi, in cima al naso, poco sotto il nascondiglio segreto del terzo occhio, deve per forza sentirsi leggera. pena il suicidio anomico.
come quando
litighi e ti racconti tutte quelle cose verissime sul fatto che hai ragione,
che ultimamente hai ragione, ma in fondo, perché no, hai sempre avuto ragione in vita tua. e
litigare è diventato ormai uno sport ripetitivo e tedioso, che a un certo punto
prendi appunti sull'agendina a righe, annotandoti tutte le tue personalissime
e rispettabilissime e dignitosissime obiezioni e capisci che, be', sono sempre le
stesse.
le annotazioni, le frasi, tue e della controparte, sono uguali a quelle uguali della volta prima.
quindi stai un
po' arrabbiata per fatti tuoi, rimugini, mentre di là pure rimugina la tua metà,
alla quale dovresti per coerenza col momento topico togliere l'accento e chiamarla così: meta. le annotazioni, le frasi, tue e della controparte, sono uguali a quelle uguali della volta prima.
insomma poi una dei due cede, tu ovviamente, che avevi detto che manco morta avresti ceduto e tutte queste bugie così e vi vedete. arriva che sembra un orso grizzly affamato, mentre tu ti senti una cerbiatta sul ciglio del burrone e lo guardi con lo sguardo a dire: non ti fidare dell'aspetto mio, ché dentro ringhia una tigre di mompracen, cosa credi!
ebbene: guardandoti, scoppia a ridere. sì, ti trova semplicemente irresistibile. capisci che hai buttato tutti quei giorni di pesantezza nel cesso e la leggerezza torna ad alitarti sotto le piante dei piedi sudati.
oppure quando sei
stanca e non esci, hai mal di testa e non esci, hai il ciclo a duemila e non
esci, hai i rodimenti e non esci, hai strappato le fascette delle scarpe tacco
dieci e non esci, non mangi la pizza e non esci, aspetti un invito perché fai la preziosa e non esci, ti senti mortificare e non esci, diventi in tre secondi
furibonda per un ago in un pagliaio e non esci, esci ma è come se non uscissi.
ecco, sì: esci anche nuda, purché leggera.
ecco, sì: esci anche nuda, purché leggera.
gli intermezzi di
leggerezza esistono, fattene una ragione. pure quando ti senti pesante come un
macigno e odiosa come la sorellastra obesa di quella sfigata di cenerentola.
il segreto c'è: è sufficiente che diventi gatta. una mistica strega piena di pozioni e di bidibibodibibu, che per giunta sappia ridere di sé.
spegni la parte sinistra del cervello e attiva quella destra. e capita pure che tu ti emozioni e pianga.
il segreto c'è: è sufficiente che diventi gatta. una mistica strega piena di pozioni e di bidibibodibibu, che per giunta sappia ridere di sé.
spegni la parte sinistra del cervello e attiva quella destra. e capita pure che tu ti emozioni e pianga.
bi
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