siccome è febbraio, io scelgo la neve.
per svegliarmi e sentire il silenzio che alleggerisce le strade.
per aprire le finestre e ascoltare quel bianco che sussurra appena nello scricchiolio della neve sotto le scarpe.
siccome è febbraio, mi vesto pesante.
mi metto una maglia a maniche lunghe, una dolcevita di lana e poi sopra ancora un altro maglione.
e sciarpa e cappello, pure.
poi prendo ed esco.
a piedi, ché voglio scricchiolare silenziosa anch’io.
incontro la mia macchina tutta coperta di bianco e le disegno un sorriso sopra al vetro fatto con l’indice.
è felice, sì, perché si riposa e si gode il bianco pure lei.
vado in metro, allora.
ma prima resto un attimo incantata davanti al laghetto.
siccome è febbraio, è più freddo e più scuro, lo vedo.
eppure intorno la neve lo schiarisce tutto e fa sentire meno la mancanza dei fiori.
la metro è strapiena e le persone si accendono di risate e leggerezze.
pure loro come me hanno scelto di uscire a piedi.
e la neve, hanno scelto anche loro la neve.
di godersela, dico, e di toccarla e di farla scricchiolare sotto i piedi.
mi prende la mano e, stringendola, me la scalda.
lo sento il suo amore per me, lo sento forte.
siccome è febbraio, lo bacio e credo di trovare le sue labbra gelide come le guance.
sono bollenti.
- portami allo zodiaco, amore.
e mi ci porta a piedi.
una lunga passeggiata dove le macchine sono soltanto parcheggiate ai bordi delle strade e le strade sono riempite da chi come noi la neve non vuole guardarla dalla finestra.
né, peggio, maledirla.
la neve è un’occasione per fare cose che non avremmo fatto, è un dono, la neve, per restare tutti imbambolati e stupiti più a lungo.
e uscire a piedi, pure se è freddo ed è febbraio.
camminare in salita ci scalda, stare mano nella mano pure.
così arriviamo su in alto.
restiamo senza parole.
roma non l’ho mai vista così bella, non l’ho mai vista così bella.
è tutto diverso.
è un altro febbraio, un altro panorama, un altro odore, altre persone, altri passi, altre immagini, un altro orizzonte, altre parole d’amore, altri baci, un’altra temperatura, un altro freddo, un altro biancore, un’altra neve, un altro tutto.
tutto è altro, altroché.
siccome è febbraio, rivoglio la neve.
voglio farla scricchiolare nel silenzio e ci voglio camminare a piedi.
rivoglio i suoi baci, mentre ci giriamo intorno e il bianco ci rinfresca le guance.
voglio quell’aria sognante e sognata e gli alberi spogli coperti di candore.
anche quest’anno, io scelgo la neve.
bi
"immagina di poter prendere l'uomo e di rovesciarlo come
un guanto. non rimarrebbe così come lo vediamo ora; si espanderebbe fino a
diventare l'universo".
(rudolf steiner)
[immagini mie, scattate a roma]