martedì 5 marzo 2013

resta con me

le sue dita affusolate ed eleganti si spostano come cinque ballerine sul ciuffo corvino che le copre gli occhi.
s'aprono due occhi lucenti e pieni di verità nascoste ai più.
pieni, zeppi di immagini.
di persone e di cose, che cose non sono.
- sai che vorrei per il mio compleanno? gli occhiali a raggi x, capito quali? tipo quelli che stavano sulle pubblicità all'ultima pagina dei giornali di una volta… mica ci voglio vedere le solite parti anatomiche, che me ne frega. voglio togliermi la tremenda curiosità di vedere la gente che slip porta.
ridiamo come pazze.
mi sposto e le pesto il piede sinistro: porta un paio di anfibi neri, fuori moda, ma puliti.
robe che invece, se le porta lei, sono tornate di moda di sicuro, è solo che io non me ne sono accorta, perché guardo sempre per aria.
- poi vorrei essere la chitarra di matthew bellamy nei suoi concerti.
e si distrae, buttando lo sguardo fuori dalla finestra.
fa sempre così: c’è, eppure se ne va in un attimo.
ti ascolta, senza perdersi nemmeno una virgola e un punto esclamativo, mentre gli occhi suoi escono a farsi un giro.
si sdoppia, ecco.
che mi viene d’istinto da dirle “resta con me”.
- come la chitarra di bellamy? - le dico - è una cosa meravigliosa, che emette suoni magnifici e tutte robe poetiche così. ma è sempre tutta sudata e maltrattata e alla fine del concerto lui la prende e la sbatte per terra sul palco! ripetutamente! che fa molto trasgressione e rivoluzione, ma che schifo! che cosa maschilista! no, dai, la chitarra sbattuta per terra no...
ride, forte.
e gli occhi si socchiudono, lasciando trapelare quel tanto di luce che farebbe passare una persiana accostata alle due del pomeriggio di una domenica d’estate.
- poi vorrei che tutti pensassero ad un regalo originale per me, un oggetto che materializzi la famosa frase "basta il pensiero", capito come? mi pensi e prendi una cosa, perché dici che è troppo mia per lasciarla dove sta. oppure vorrei fare l’elettroshock per vedere cosa si prova, che cavolo ti succede in testa e nei pensieri e vorrei vedere se è peggio del caos che tutti i giorni mi affolla la mente. poi vorrei una felpa con uno skull messicano…
- un che?
- uno skull!
(lo pronuncia proprio con la u)
- teschio, chiamalo teschio così ti capiscono tutti.
- va bene, quello! però messicano. poi vorrei un parcheggio sotto casa mia, solo mio, con le righe gialle con scritto "riservato a ro", così non impazzisco più ogni sera cercandone uno. e pure sting. sì, quello che desidero più di ogni altra cosa al mondo per il mio compleanno è sentire il campanello che suona e andare ad aprire e trovarmi di fronte lui, l’uomo dei miei desideri, bell’e sorridente di fronte a me, che canti solo per me, per il mio compleanno!
le sue parole bizzarre disegnano un’aria sognante nel soggiorno e subito penso che le nostre stranezze siano dei piccoli libri da leggere, pieni di interi fogli da colorare.
ché in cuor mio vorrei che glieli facessimo tutti noi questi regali.
noi che la amiamo.
noi che ci sentiamo amati dalla generosità sua e dalla certezza che ci insegna.
una forza che supera ogni fisicità, che si avverte in ogni dove e che tempo non ha. 
resta con me, voglio dirle.
anime come te sono una rarità.
amiche come te sono una gioia da vivere ogni giorno.
resta con me.
ché io resto con te.

buon compleanno, ro.
creatura splendida.
tua bi
 


[creazione di bafefit, tratta da pop surrealist]

e tie', eccoti sting...

 

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