mercoledì 20 marzo 2013

sono dolci queste notti fatte così

era un delfino.
anzi, di più, una balenottera.
mi passò accanto e mi portò via con sé.
erano due, a dire il vero, e nuotavano fianco a fianco.
veloci, sincronici.
grigi, come la nebbia.
lunghi, come due secoli.
io e lei volavamo veloci dietro di loro, fianco nel fianco.
avevamo le pinne, ecco perché.
(senza non ce l'avremmo fatta).
non ci fu bisogno di dirselo: bastò un'occhiata accesa.
fu così che incominciammo a seguirli.
gli schizzi dell'acqua giocavano con le nostre guance.
piena di incredulità, riuscii a prendere molta velocità.
in perfetta armonia con loro.
lei era lì con me, a destra.
io alla sua sinistra.
ogni tanto mi sbilanciavo per guardare indietro.
(ecco, ci si sbilancia sempre guardando dietro).
l'equilibrio era con gli occhi in avanti.
proprio in quel fulcro, agganciate alle balenottere grigie.
era un magnifico fluttuare, sinuoso e perfetto.
e i nostri corpi si levavano leggerissimi.
ho giocato con due balenottere.
lei era accanto a me.

era un cinghiale.
era mattina, scesi dal letto ancora rallentata.
vidi il borsone, era proprio lì.
pieno, ai piedi del mio letto.
cominciò a muoversi in solitudine.
mi agitai e lo guardai immobilizzata.
lui si mosse, ancora.
poi ancora una volta.
era vivo, era un borsone pieno di vita.
in preda al panico, presi la porta e scappai rapida.
me la serrai alle spalle e tirai giù una ventata dalla bocca spalancata.
ma lui la spalancò.
la porta, come se nulla di materiale ci stesse dividendo.
ne uscì maestoso e spavaldo, certo di sé e del resto del mondo.
era un maschio.
marrone scuro, come la terra bagnata dalla pioggia di una sera d'ottobre.
inumidito allo sguardo, eppure asciutto al tatto.
mi guardò come solo un essere mitologico solitario saprebbe fare.
con quella prepotenza lì, sì, quella di un maschio.
fu uno scintillio nelle pupille ad anticipare i suoi movimenti verso di me.
in un attimo quel pachiderma mi stava succhiando la mano destra.
proprio così.
posò il suo muso su di me e si riempì le labbra della mia mano.
(come farebbe un bambino con il seno di sua madre).
era un grazie, ora lo so.
un grazie, solo per me, per non averlo ucciso.

sono belle davvero le notti così.
abitate da esseri meravigliosi che per una notte scelgono me.
così intense, più vere del reale.
sono dolci queste notti fatte così.

bi




[creazione di mel kadel]

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