"in viaggio,
quando gli occhi cambiano ogni prospettiva
dando spazio alla circolarità".
maria a. listur
non puoi neppure immaginare
come possa smembrarmi
e permanere in più luoghi.
la mia casa è il vuoto,
il mio amore è il silenzio a scaldarla.
sono ricami le fratture del pavimento
su cui m'agito ogni giorno,
sono ricami quelli della roccia
dentro cui ho sigillato le parole.
vorrei essere trovata e strappata
a questa quiete indifferente e sorda,
vorrei che raccogliessi il cerchio dell'anima mia
e te lo infilassi nel dito indice.
com'a dire: laggiù, quello è il dove che c'aspetta.
sono ancora viva, non più orientata,
vedo e preferisco chiudere gli occhi.
tutte queste acque tra di noi
rimescolano i destini intagliati
e scombinano le ferite sui nostri corpi.
il taglio che ti ho inferto
è ora una fessura aperta al mondo.
lasciala così: spalancata.
amami con la bocca,
come un poeta ama le sue righe
nate dalla forma.
io t'amerò con le orecchie,
come un musico ansima appresso alle sue note.
t'inseguo ad occhi aperti e ti perdo,
sei come un bandolo ingoiato dal vuoto.
andrò dunque oltre il numero di avocadro.
sarà allora che ci separeremo
ciascuno dalle proprie membrane
e rimarrò senza parole, né nostalgia alcuna.
ora preferisco chiudere gli occhi.
bi
[creazione di christian schloe digital art]
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