martedì 22 ottobre 2013

geometria d'una bellezza

è altissima e affusolata
l’ho vista sotto una magnolia
condensata in un’aria sognante
quasi a nascondersi da occhi inopportuni
occorre notarla
nonostante sia così allungata
– ah, allora sì ch’ella si manifesta impavida
ieri è stata la mia prima volta
solo ieri mi sono accorta di lei
e sono arrossita
m’osservava dall’alto
la testa declinata verso l’infinito del sottosuolo
con una geometria così rosea
per niente impallidita
un’overture di aromi vellutati
e spine puntute d’orgoglio e giudizio
“sono in ogni parte della mia materia”
questo sembrava dirmi in silenzio
dall’alto dei suoi quasi due metri
due metri di sottigliezza
di bellezza garbata e sottovoce
piena di avverbi di campo
e mai di tempo o di luogo
a sé stante
femmina e rosa
da donna a donna
un filo d’argento ci univa non visto
e in me un soffio d’emozione
è sbocciato dentro
poi un balzo di malinconia
e la percezione della rovina
la rovina insita nel suo sguardo
una certezza insapore e silente
d’essere – ella – per il mondo
solo e soltanto una rosa
una rosa
nulla più d’un fiore
altissimo e affusolato
sotto una magnolia
di un anonimo giardino di città
– e nient’altro

bi
 
 
 
[floridóptero, di esteban leyton]

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