venerdì 28 settembre 2012

esistono persone che ti cambiano la vita

e che dopo che le incontri non ti senti più la stessa e ti cambiano le abitudini e la visione della vita e il modo in cui ti vesti e respiri e sorridi e piangi e ti emozioni e tremi e cammini e ti svegli diversa e non pensi più solo all’uno che sei ma al due che è l'altro…
sta di fatto che uno di questi è bob.
ricordo di aver trascorso lunghissime sere buie, raggomitolando le gambe e i piedi su me stessa nel terrore di avercelo ai piedi del letto, come laura palmer.
capito chi è bob?
ecco, sì, lui in persona proprio lui.
la mia vita all’imbrunire non è stata più la stessa da allora.
anche se di giorno mi sentivo un leone, che se l’avessi incontrato gli avrei staccato uno per uno quegli orribili capelli unti e viscidi fino a fargli uscire le lacrime pure dai pori della pelle, la sera invece me lo rivedevo lì di fronte, ai piedi del letto, con la bocca piena del suo ghigno demoniaco e di quello sguardo cannibale, che hanno infestato il mio immaginario di adolescente sprovveduta per molto tempo e mi hanno fatto perfino dire basta! per sempre alla lettura appassionata di stephen king.
perché infatti un altro è proprio it.
avevo divorato il libro di king in bocconi da cinquanta pagine ognuno, immersa in un mondo parallelo fatto di soffitte e cantine, mondi al di sopra e mondi sotterranei, fughe, batticuori, gole strozzate e senz'aria… ma bastava chiudere il libro per tornare sulla terraferma, aprire i fumetti delle avventure di pimpa e via: tutto scompariva.
fu il film a sconvolgermi. scoprii infatti quanto it fosse fatto di carne ed ossa e non fosse una creatura fluida e intermittente.
c’era. con quel viso giocoso da impietrire qualsiasi bambino al mondo, tranne (forse) king.
poi conobbi kubrick ad un cinema settembrino all’aperto e fu uno choc tremendo: il mio battesimo si chiamava arancia meccanica.
ho problemi con gli sguardi di ghiaccio che ti ingoiano in un azzurro che non è un mare cristallino e trasparente, ma un tunnel senza uscita abitato da angoscia e tachicardia, fatto di panico.
lì non ressi la botta.
dopo essermi quasi accecata entrambi gli occhi a forza di tapparmeli con le dita, dissi al mio amico inorridita:
- portami via quiii! questi sono pazziii!
piansi, anche.
da lì capii che avrei dovuto approfondire le mie scarse conoscenze sul concetto di follia e scoprii un altro mondo, tutt’altro che agghiacciante.
infatti il mio problema era (ed è) un altro: la violenza, davanti alla quale ho delle reazioni a me quasi estranee e sempre differenti.
tuttavia ad oggi ancora non mi sono sublimata con la visione intera di a clockwork orange: mi metto in ginocchio e chiedo perdono davanti all’effigie benedetta di beethoven e stanley, che amo profondamente.
altri problemi seri li ho avuti con cristiana effe e i ragazzi dello zoo di berlino, che hanno nutrito il mio inconscio di eroina e vomito e buchi e siringhe.
capii da subito che io e la droga saremmo state lontane, perché sono una che si caga sotto di brutto. (salvezza).
da allora le strade buie e gli angoli nascosti mi facevano formicolare i piedi poi gli stinchi poi le cosce poi i fianchi poi la schiena poi le spalle poi le braccia poi le mani poi le dita e mi pietrificavano la testa.
cristiana effe era per me un attacco di panico nuovo e diverso, forse per il fatto che fosse una donna e non riuscissi a provare terrore, ma altro sì.
mi ricordai che l’incontro con un’altra donna mi aveva angosciato molto: l’ape magà. non maya, che era una sempre allegra e scanzonata. magà, quella triste e sfigata.
una puntata segnò per sempre il mio rapporto con gli insetti: l’incontro con la mantide religiosa.
da quel dì di non ricordo quando, io e la mantide ci terrorizziamo a vicenda, ma io senz'altro moltissimo di più.
il concetto è che davvero ci sono incontri che ti rendono altro da prima, altro rispetto al tuo personalissimo dove e non sono mica tutti pieni di miele e cicciccì e cuori e fiorellini. ecco.
la paura è una cosa seria, perché sta dentro. non fuori.

bi


[immagine tratta da pop surrealist: mark brown "devil escapes... cut to chase"]

4 commenti:

  1. tesoro mio che mi hai ricordato...apè magà mi ha traumatizzato l'infanzia!!!ahahahah bellasei!!!! love
    tua Di.

    RispondiElimina
  2. ha traumatizzato mezza infanzia degli anni ottanta!!!
    evviva heidi...ahahahahah
    love

    RispondiElimina
  3. Vogliamo parlare di Remì???!!!
    Ad ogni puntata era un pianto!
    Bello essere tornata trenta e passa anni indietro!!!
    Ciao amica dolce!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ecco, vedi come sei romantica tu?
      io ho evocato solo mostri e paure... :D
      ciao stickylove mia!

      Elimina