lunedì 26 novembre 2012

se fossi pizza, sarei capricciosa. e tu?

se fossi pizza, sarei capricciosa.
e tu?
rossa, con tanta mozzarella e un sacco di carciofini sott’olio.
con un velo di polemica, ma tanti sorrisi davvero un sacco al posto dell’uovo sodo, che proprio no, sulla pizza mia non ce lo voglio.
(pausa).
un giorno ho inveito contro una signora.
mica per lei, sia chiaro, per un suo gesto.
aveva buttato la busta dell’immondizia fuori dal secchione dei rifiuti.
sotto casa sua, mia, nostra, di altri.
con il secchione vuoto e aperto.
non mi ha capito, ha pensato che fossi una rompipalle maleducata, che alza la voce contro gli adulti e s’arrabbia perché vuole sempre avere ragione.
non essere compresa mi mette a disagio, ma poi pazienza.
(sospiro).
sono capricciosa, comunque, questo è certo, com’è certo che il nome mio mi si appiccichi addosso come una seconda pelle.
tu hai le alici?
buonissime, le alici.
io ho una sola fetta di prosciutto di montagna, salato, olive snocciolate tutte su un lato (il sinistro), salate, e il salame, pure piccante.
non è una questione di voler avere ragione, la mia, non m’interessa proprio, è una questione di funghi.
sulla pizza devono essere champignon, se no la pizza non va giù e mi si mette di traverso.
la mia è una trasversale forma di giustizialismo senza -ismo finale in negativo.
una volta ho detto stizzita a due tizi, assolutamente sconosciuti, che non erano desiderati.
eravamo in sette, sedute intorno a un tavolo all’aperto a ridacchiare e mangiare gelato con tanta panna.
parlavamo di noi, di robe femmine, cose intime e pure no e comunque non aspettavamo nessun altro.
questi si sono avvicinati e hanno preso con decisione due sedie, si sono seduti in mezzo a noi e, senza invito, ci hanno invaso di sottile e velata prepotenza.
le nostre voci si sono affievolite ed un imbarazzante silenzio è caduto con disagio, condito da un pizzico di paura.
- avete per caso chiesto con educazione di potervi sedere? non vedete che non vi parliamo? siete di troppo.
il pepe nero non ci va sulla pizza, chiaro no?
(scuoto la testa).
e poi si vede che non sono una margherita e c’è chi lo capisce alla prima occhiata.
sì, sulla margherita puoi metterci quello che vuoi.
invece la capricciosa e bell’e fatta, è già piena.
simpatica o no, non è questo che conti.
e anche la mozzarella di bufala sta bene solo sulla margherita.
sulla capricciosa ammazza gli altri sapori.
quali sapori hai tu?
mi piacciono tanto le pizze che non sono capricciose, molto più della capricciosa.
(sorrido).
è che l’ingiustizia mi accelera il sangue sulle tempie e in un attimo divento incomprensibile a tutti, a me stessa anche.
per me pure i diritti della carta straccia andrebbero rispettati, soprattutto se la carta straccia non la fanno parlare e si sente debole.
ci sono tanti piccoli mondi invisibili ogni giorno e questo le pizze buone non se lo dovrebbero dimenticare.
pure quelle che hanno i funghi porcini e il tartufo, che boh, io non le capisco tanto.
dicono che la capricciosa senza uovo sodo si chiami quattro stagioni.
io non sono d’accordo, oggi, e la chiamo capricciosa senza uovo, che mi capiscono tutti.
poi domani vediamo.

bi



[immagine di sergio mora art]

2 commenti: