lunedì 23 aprile 2012

ella fu.



ella fu.
un giorno ti svegli e finisce la tua penna. una blu che t'accompagna da anni.
e all'improvviso sei pervasa da una sensazione sconcertante e di impotenza.
devi cambiare penna, è chiaro?
lei ha esalato il suo ultimo getto blu e io lo sapevo che stesse per arrivare quel momento, perché il suo esile corpo è trasparente ed effettivamente lo vedevo da un po' che la sua fine stesse per giungere.
e quindi arriva. e lei smette di scrivere. dopo che ti ha accompagnato per chilometri e chilometri e chilometri e ancora chilometri di parole e segni e scarabocchi e spazi condivisi e tempi pure.
tipo, quanti chilometri?
addio, mia penna blu.
mi piacerebbe seppellirti dove stanno anche i resti mortali di john keats e percy bysshe shelley, nel cimitero acattolico di roma: lì ci sono pure un sacco di gatti e vi aleggia lo spirito eterno della bellezza e della poesia e dell'amore, tutte cose che dentro questo posto tu non hai mai potuto respirare.
ti regalerei un passaggio verso l'infinito, capito?
è roba per i vivi, non proprio per le cose morte come te, capito?
cioè, senza offesa, tu sei solo corpo, mi sa.
o hai un'anima, anche tu?
no perché qua hanno un'anima pure esseri in apparenza inanimati o animati da sentimenti bui e negativi.
quindi, mi chiedo: perché tu non dovresti averne una, che magari te la meriti anche di più?
tuttavia temo che lì, in quel cimitero dei grandi, tu non ci possa tanto stare.
per te hanno previsto qualcosa di più giusto per l'ambiente e io non ci posso proprio mettere una buona parola, perché è così e così sia.
non sarai sola, questo è certo, e soprattutto ti viene concessa un'enorme e fantasticissima opportunità!
un'altra vita, capito? capito che fortuna? per te e per me e per tutti?
potremmo incontrarci ancora: io così e tu bicchiere, oppure io gatto e tu ciotola, oppure io acqua e tu bottiglia, oppure io in un modo e tu in un altro. ecco.
la cosa certa è che ci riconosceremo, anche tra mille penne e ciotole e acque.
tu saprai che io sono io e io saprò che tu sei tu, di nuovo, once again, e lo capiremo guardandoci negli occhi!
te ne vai il giorno ventitré ed io resto un po' così, piena di molti interrogativi, hai visto?
eppure al contempo mi lasci il sapore di alcune certezze.
e una te la voglio proprio dire: la terra va rispettata, capito?
è per questo che non posso seppellirti vicino a keats e dedicarti una lapide solenne con una poesia fica.
cerca di comprendermi, almeno tu, ch'io faccio una fatica che proprio non ti dico.
ma tu puoi, io lo so.
e sai che ti scriverei? sulla lapide, dico?
una frase bellissima di uno più famoso di me, perché te la meriti, e fa così:

"quando ti spogli di ciò che sei,
diventi ciò che potresti essere
"
lao tzu

bi

2 commenti:

  1. ...si vi riconoscerete, tu ti chiami bi e lei bic

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    1. genia, una fortunissima averti come amica...perché ti chiami roBI

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