giovedì 5 aprile 2012

m'abituerò





m'abituerò alla mia claustrofobia acuta verso questa società malata e pervesa e aggressiva e spietata
m'abituerò al grigio di pasqua mentre speravo nel sole da vacanza lampo e risanatoria e fresca
m'abituerò allo sporco e al marcio della politica che ci governa e c'ammazza a tutti e tutti i giorni
m'abituerò all'indecisione di comprare o no l'abito lungo di cui mi sono innamorata che è bellissimo e me lo sogno pure la notte e pure al tramonto
m'abituerò al progesterone che mi rende indecisa e sbuffona e intollerante e lunatica e appiccicosa
m'abituerò ai fumi neri che escono dalle marmitte di certe auto guidate da stronzi e orbi
m'abituerò al sei aprile del terremoto nel mio abruzzo alle tre e trentadue e al deserto che ha lasciato e che pochi vedono perché guardano con gli occhi sbagliati
m'abituerò alla puzza della città e all'assenza dei profumi della montagna
m'abituerò ai sogni lucidi e a quel corpo pesante come un macigno che non riesco a muovere
m'abituerò ai suicidi delle persone disperate per questa vita difficile che non vorrebbe uccidere
m'abituerò a chi li giudica solo deboli e ne disprezza il gesto senza chiudere gli occhi e provarne la disperazione
m'abituerò a chi crede che non suicidarsi significhi essere dei gran fighi forti che hanno capito tutto che non lo farebbero mai e invece sono già morti e continuano a morire tutti i giorni solo che non se ne accorgono e sono gli unici a non accorgersene
m'abituerò al mio vicino che grida verso sua moglie e mi fa schifo e gli vomiterei addosso roba corrosiva
m'abituerò a non dormire accanto a mia sorella con il corpo ché tanto con mente e anima sì
m'abituerò ai miei sbalzi d'umore e al mio gemello che è il mio retro e si ribella e ogni tanto semina casini e non si piega al gemello tranquillo che cerca di farlo ragionare
m'abituerò alla maestrina che sono perché magari in una vita precedente ero maestrina sul serio e quindi non fa niente
m'abituerò ai difetti di chi amo perché sono un valore aggiunto alla loro bellezza cangiante a mosaico
m'abituerò a non poter possedere certe bellezze che vorresti ingoiare per quanto belle sono
m'abituerò alle zanzare grosse come aquile che stanno per tornare e io tanto mi sto preparando e una già l'ho appiccicata sul vetro della mia camera e ce l'ho lasciata per dirmi ogni volta che sono stata brava
m'abituerò a pensare meglio e più bianco e più verde e più azzurro e più rosa e più arcobaleno compreso il grigio che tanto c'è ed è inutile negarlo
m'abituerò ai miei quasi trentotto anni m'abituerò ai trentotto m'abituerò ai trentotto m'abituerò ai trentotto ché me lo devo dire più volte per abituarmi proprio
m'abituerò ai brufoletti manco fossi ancora adolescente eppure i brufoletti ancora spuntano e sempre quando non devono e che palle
m'abituerò al dolore lancinante e senza scampo che ti fa strizzare gli occhi e ti leva il fiato e ti fa imprecare a gran voce della ceretta
m'abituerò ai sassi dentro agli stivali che come fanno ad entrare dei sassi dentro gli stivali alti lo sanno solo loro e gli stivali
m'abituerò a sognare porte che non si chiudono che forse dovrebbero spalancarsi e prima o poi le aprirò con forza e coraggio queste cavolo di porte
m'abituerò alla palestra a passarci davanti due volte al giorno ed ammirarla da lontano perché non c'andrò mai perché no perché no perché nnno
m'abituerò all'insensibilità della maggioranza e alla sua prepotenza e al fatto che si sente maggioranza più di quello che è
m'abituerò a contare fino a cento ché fino a dieci ormai non basta e dico cosacce pure se conto fino a cinquantacinque
m'abituerò all'età dei miei genitori che avanza mentre mi sembra che siano ancora dei quarantenni rompibballe ma splendidi come pochi
m'abituerò a non abituarmi a tutte queste cose o magari solo a certe e ad altre no o nì o so o sì e ciao

bi

[street art is really art into your heart]

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