"salve ho problemi di ciclo, molto irregolare per via delle ovaie policistiche e di noduli alla tiroide penso…
comunque vorrei avere un figlio…
è un problema averne con questi problemi?
Come calcolo il giorno dell’ovulazione?
Comunque la domanda importante è: Posso avere bambini?
Mi sono sposata a Settembre e abbiamo provato e riprovato ma nulla…
inizio a preoccuparmi…
alcune mie cugine hanno gli stessi problemi e non hanno avuto difficoltà a procreare…
attendo sue notizie… grazie."
cara non-so-come-ti-chiami,
io comincerei con una sana riflessione su maiuscole e minuscole, che non sono un'opinione.
io, che sono un po' stronza e a volte un po' anarchica, ho deciso per le minuscole-per-sempre, tuttavia seguendo una linea consapevole, ecco. è che penso che le maiuscole indichino aggressività e, poiché sono aggressiva anch'io, mi curo scrivendo minuscolo.
altrimenti c'è sempre la grammatica, quella che ha sempre ragione e di opinioni contrarie ne contempla poche.
ecco, in te mi sembra di scorgere sia dell'indecisione, sia della distrazione, entrambe nemiche della personalità e dell'energia che ci vuole condottieri della nostra esistenza.
fatta la tua scelta?
mi raccomando, scegli il tutto-maiuscolo solo se ti hanno diagnosticato bassa autostima e ipermetropia (insieme, dico).
successivamente, comincerei a riflettere sulla punteggiatura.
troppi puntini di sospensione mi pare di vedere, così a occhio intendo, troppi.
non vanno sparsi come fossero sale, presi con pollice, indice e medio e lanciati a mo' di condimento libero e spregiudicato. più parsimonia, diamine, che siamo in tempo di austerity e crisi profonda, tanto economica quanto identitaria.
usando il punto, alleni la determinazione al posto dell'indeterminatezza e ti consiglio un esercizio fisico facile-facile: inspira a fine frase e poi espelli dalla pancia in modo assolutamente liberatorio tutte le tossine che hai in corpo e pigia il punto! capito? inspira... espira pigiando il punto!
bene, l'intera frase ne trarrà giovamento e la scrittura assumerà un senso più profondo.
poi la virgola non può e non deve separare l'aggettivo dal suo sostantivo: li ha uniti dio e solo lui può disunirli, come soggetto e predicato.
eppoi la parola problema: l'hai ripetuta ben quattro volte, numero che implica che non sarà un non-problema finché non ti deciderai a trattare la questione chiamandola questione o come altro vuoi, purché non problema.
arriviamo dunque al salve, che è quella via-di-mezzo un po' triste da un lato e un po' irritante dall'altro.
scegli una linea, quella confidenziale del tu e del ciao, o quella formale del lei e del buongiorno: entrambi energici, cordiali, sorridenti anche in contumacia. purché tu scelga, di nuovo.
anche la chiusura è debole, mostra incertezza e soprattutto manca della tua firma.
mai chiudere senza dire chi sei, altrimenti perde di identità tutto ciò che dici e quindi che pensi.
orsù, dunque, il mio consiglio: riscrivi da capo la tua lettera, in seguito a tutte le riflessioni fatte insieme, e rileggila.
sono certa che, di conseguenza, ti tornerà la regolarità del ciclo, non ti sentirai in competizione con le tue cugine, ti farai meno domande a vuoto e soprattutto capirai che è sciocco scrivere su internet per una consultazione così delicata, che necessita dell'attenzione di un esperto da guardare in faccia e che ti guardi negli occhi.
il mondo ha bisogno di umanità e contatto, io pure e tu anche.
(scusami, ma è lunedì un po' per tutti, soprattutto qui dove noi facciamo e faremo bagordi di cinismo ogni lunedì per i prossimi quarantanove almeno).
bi
ps: lettera vera e seria trovata veramente e seriamente con tanto di risposta della specialista molto vera e molto seria. anche io ho risposto simulando di essere veramente e seriamente vera e seria.
[street-art by obey (o)]
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