lunedì 4 giugno 2012

parlami dell'universo




lasciate stare che qui a scrivere sia una come me, non sempre seria o quasi o comunque una un po' così e neanche famosa.
scrivere è un'attività ultraterrena affascinante e mistica e lo dico in generale e penso pure che ti spalanchi nuovi percorsi verso direzioni espanse ed infinite, niente che sia presente, passato, futuro, cioè niente che abbia bisogno del tempo per esistere.
parlo di qualcosa che esiste in quanto espansione ed energia e punto.
constatiamo ampiamente e tutti i giorni che nella società sguazzino impunite e senza vergogna alcuna tutta una serie di mediocrità, perbenismi, terrorismi, stragi, catastrofi, cattiverie, narcisismi, violenze, manie di persecuzione, stupidità, morti viventi, vedenti che non vedono, chiusure, soprusi, falsità, faziosità, sprechi, morti, bui e mo basta!
basta, mi sono stufata di queste cose create gestite divulgate sponsorizzate normalizzate dall'homo sapiens sapiens, che presto si estinguerà se non deciderà di cambiare radicalmente e non avrà la capacità di trasformarsi.
le donne sapiens sapiens pure, quindi anche noi abbiamo il compito gravoso di trasformarci e meglio pure, perché come al solito ci sarà un homo lì bell'e pronto a ricordarci che abbiamo meno diritti in quanto donne e guadagniamo di meno eccetera.
io sogno esseri umani non più disumani e un po' come arturo brachetti, nascosti come lui dietro un ombrello viola o un mantello nero, tutti pronti a mostrare davanti all'incredulità di un pubblico innamorato e stupìto la loro camaleontica magia.
cambiamento is the answer!
un modo per progredire e senza fretta e senza noia.
do anche ragione a chi sostiene che sia tempo ti ridare dignità alle parole che ci mettiamo in bocca, per costruire prassi differenti e nuove: perché sì, le parole sono azione e l'azione produce parole, in un processo incantevole e misterioso e dialettico, di cui ciascuno è partecipe.
le parole da sole non bastano (e a dirlo è una che costruisce idee per poi smontarle e traslocarle e rimanda cose da fare a dopo il dopodomani di domani l'altro...).
ma anche la azioni da sole non bastano, perché essere ciò che si fa ti inchioda all'apparenza e al corpo e ti fa perdere tutto un universo personale e interiore che non fa, ma è materia pensante e spirito.
la luna è piena, proprio oggi, mentre dall'altra parte dell'emisfero si sta compiendo un'eclissi parziale di luna.
poi tra due giorni venere danzerà di fronte al sole, per farlo di nuovo (e solo presumibilmente) l'undici dicembre del duemiladiciassette.
capito la fantasticità di tutto ciò, invece di tutte le cazzate che diciamo e ascoltiamo in ventiquattro ore e sette giorni su sette e via dicendo?
bene, la risposta sta nell'universo. per me.
sia nell'universo che siamo e abbiamo dentro e ci chiede di affacciarsi, mentre noi poveri stolti incapaci e limitati continuiamo a dirgli che no, è meglio che resti chiuso perché tira vento e le previsioni dicono che pioverà.
sia nell'universo supergigante che sta fuori e ci guarda dall'alto e tutt'intorno e manco ci dice quanto piccoli piccoli siamo (e lui è l'unico che potrebbe farlo a ragione).
certo non è che io smetterò di comprarmi collane e maglie sbrindellate, dire parolacce, essere intollerante, snervarmi, intestardirmi, mangiare roba fritta, far cadere pericolosamente l'olio, mettere le converse puzzolenti, andare a centosessanta, bere vino, lamentarmi, sbuffare, fare il dito medio, imprecare contro i preti e amen.
diciamo che cercherò di limitarmi, ecco.
e di fare tutto questo con una certa eleganza ma senz'etichetta.
ognuno per sé si cerchi e trovi e dica e scriva le parole della sua vita, che saranno senz'altro belleebuone, perché se ce le metteremo in bocca non saranno che così e non faranno schifo, se no è come se ci mangiassimo la cacca e basta.
così facciamo prima e siamo tutti più contenti e liberi e molto più democratici della democrazia.
io posso solo limitarmi a dedicarvi questa canzone, che, a prescindere dai gusti musicali di ciascuno, vi vuol far solo raggiungere da leggerezza, gentilezza e da parole che sanno di infinito.
se non ci sentiamo in questi giorni, sarà solo perché sono troppo impegnata a seguire il transito di venere e vedere che vestito e rossetto si è messa per sedurre il sole.
pure voi, spero.

bi




parlami dell'universo
di un codice stellare che morire non può
di anime in continuo mutamento
e abbracci nucleari estesi nell'immensità
dove tu mi stai aspettando adesso

dentro a una vertigine che danza
e ci porta al di là del tempo
sino a ritornare sulle labbra
l'incanto è lo stesso
perché niente è cambiato
anche se tutto è diverso

cantami dell'universo
di un codice stellare che mentire non può
cadono nel vuoto in un momento
miliardi di segnali
che accendono l'immensità
dove tu lo sai che poi mi perdo

dentro a una vertigine che danza
e ci porta al di là del tempo
fino a ritornare sulle labbra
l'incanto è lo stesso
perché niente è cambiato
anche se tutto è diverso
perché niente è cambiato
anche se tutto sembra diverso

miliardi di segnali che accendono l'immensità
dentro a una vertigine che danza
e ci porta al di là del tempo
fino a ritornare sulle labbra
l'incanto è lo stesso
e tu sei
dentro a una vertigine che danza
e ci porta al di là del tempo
dentro a una vertigine che danza
e ci porta al di là del tempo


cristina donà, universo

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