giovedì 31 maggio 2012

a te




il suo viso era ben fatto e già selvaggio, un richiamo lontano verso terre inesplorate dall'occidente.
i suoi occhi spicchi neri e lucenti che urlavano levante!, dove il sole ha la sua nascita ed ascesa.
le sue guance due mele tonde perfette senza imperfezioni e lisce e già dorate dai raggi delle stelle.
quel giorno era tutta incipriata e aveva una lacrima sulla sua guancia sinistra.
ho pensato per una vita intera di dovergliela asciugare io, quella lacrima nera.
quel giorno era una piccola e tenera ed indifesa pierrot.
indossava una tunica bianca candida e intatta, setosa e ruvida, con tre pon pon neri che le disegnavano un percorso preciso e diritto dal suo collo sottile al suo piccolissimo e sferico ventre.
scarpette allacciate alla caviglia, una sottile costrizione a non togliersele e a non camminare a piedi nudi, quel tocco di protezione che la radicava a terra.
nessuna era bella così, nessuna.
lei rifulgeva fiera e cupa, terrena eppure così sfuggente, pronta a scalare la sua montagna sacra con tenacia e anche con grande fatica.
lei è il mio capricorno, lei è l'unica che ho atteso per quasi nove anni.
nove anni a desiderarla e sognarla, mentre ogni giorno le parlavo quando ancora non era nata e non sapevo che viso avesse, rinchiusa dentro quattro mura segrete dove solo io e lei sapevamo come parlarci.
la notizia del suo arrivo mi scaraventò fuori dalla porta di casa, mentre correvo all'impazzata per quattro rampe di scale, urlando a tutti la mia felicità, l'unica che avrebbe cambiato e dato questo senso alla mia vita.
- nascerà mia sorella! mia mamma aspetta un bimbo, mia mamma aspetta un bimbo!
da sola sapevo che sarebbe stata una femmina, mora, superba di bellezza, vitale e gioiosa, dall'ombra regale e forte, scura e schiva.
lei è il mio palindromo.
lei è il mio numero primo.
lei è la mia radice quadrata.
lei è la mia elevazione alla seconda.
senza di lei avrei continuato affannosamente per una vita intera a cercarla, senza riconoscerla negli occhi di nessun altro.
senza di lei non avrei mai incontrato quanto di più mio conosco di me stessa.
ogni volta le fluttuo intorno come l'aria, le scaldo il corpo con il mio fuoco, lei che è terra ascendente terra.
così polverosa, fangosa, fatta carne, ma mio spirito, spirito solo per me.
l'ho tenuta stretta a me dentro al mio letto per rallentarle i battiti del cuore impazziti, con lei ho pianto, ho riso le più intense risate, ho urlato e sofferto e gioito.
un giorno d'incanto ho smesso di cercare di asciugarle quella lacrima e ho scoperto la donna che è in lei.
e da lei ho imparato.
lei mi ha insegnato tutto ciò che da sola non avrei mai conosciuto, lei mi ha insegnato a smussare gli spigoli più taglienti di me stessa, lei mi ha aperto un orizzonte ampio oggi oltre trecentosessanta gradi, lei mi ha indicato un'altra direzione, lei ha completato un rebus che sarebbe rimasto a me totalmente sconosciuto.
pensavo di essere io la più grande, quella a cui gravasse il carico di dover educare.
ho trovato invece un amore immenso che mi ha illuminato la vita e mi ha regalato uno sguardo nuovo.
solo a lei va il mio grazie più sentito.
solo a lei vanno i miei pensieri più belli.
solo a lei va tutto l'amore del mondo.
solo a lei va il nome di sorella.

ad Anna, a te

bi

[pierrot, picasso]

2 commenti:

  1. Le nostre sorelle (terra/terra!)ci deliziano, ci sfiancano, ci sfuggono,ci sorprendono, ma non potremmo MAI VIVERE SENZA!!!
    Evviva tutte le sorelle del mondo..........

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