martedì 22 maggio 2012

My name is Bi I live on the second floor I live upstairs from you yes I think you've seen me before

signori, da qui sopra è tutto molto superfico!
mi sento molto il mio professore di matematica a chiamarvi signori e oggi ci sta.
quello ci chiamava signori e avevamo sedic'anni...
sissignori, perché oggi vi scrivo ufficialmente dal secondo piano, oppure dal primo piano se quello di prima era calcolato come piano terra (punti di vista, in effetti).
tanto per cominciare, io qui ci sto da sola.
ovvero in questo piano elevato ci sono soltanto io, me medesima, il mio sé e ego.
che all'inizio era una cosa che un po' mi preoccupava.
perché io faccio un po' così, ma in fin dei conti un po' mi piaceva vedere la gente passare lungo il corridoio, sentirla vociare (purché a voce temperata), adocchiare i miei colleghi con il capo ben imbalsamato davanti ai loro performantissimi picì (performante è una parola di una bruttura unica).
certo, tutto ciò era bello ma fuori dalla mia stanza, poiché la distanza tra i corpi, la prossemica in pratica, è un concetto assai importante ed in questo caso troppa vicinanza mi avrebbe oppresso, quindi erano tutti più carini da lontano.
poi ad un certo punto è arrivato uno, un nuovo collega dallo sguardo furbo, e tutto questo mio equilibrio del vicino-ma-non-troppo si è drasticamente modificato.
a meno di pochi metri dal mio corpo c'era uno dentro le mie stesse quattro grigie mura, proprio di fronte alla faccia mia, uno con una voce piuttosto invadente e dal tono superiore al per me tollerabile, con una voglia di chiacchierare di sé che a me (figuriamoci) proprio non poteva importare un fico secco, poi anche uno di quegli esemplari maschi che ripeteva sovente quanto la sua ex collega femmina parlasse troppo e lavorasse poco, e schiocchezze pseudo-maschiliste di questo tipo, e a lui questa dava molto fastidio e diceva di apprezzare tanto il fatto che io fossi il contrario. e sicuramente volevo restare tale e poi mica io sono così con tutti, dipende dalle persone.   
sta di fatto che in questo periodo c'è stata un po' tutta una rivoluzione di stanze, diciamo piuttosto per argomenti e gli argomenti che tratto io sono quelli più autonomi e meno assimilabili agli altri e così a me è capitata questa stanza upstairs fantasticherrima e solissima.
non è più un acquario, quindi adesso non incapperò mai più in alcun idiota che entrando mi fissa come fossi ariel immersa in un'azzurrina acqua tropicale.
poi qui non è una zona di passaggio, come il mio paese abruzzese: ci devi venire appositamente, non ci passa una strada dove passa chiunque, e dunque nessun altro idiota per caso ci passerà, se non proprio perché deve parlarmi e lavorare con me. ed in quel caso sarà un viso amico.
io intanto appena entrata ho subito fatto pipì per segnare il  mio territorio e mi sono pure radicata ben bene appendendo un acchiappasogni a forma di cuore verde forte con una campanellina che suona col vento, un regalo magia che mi ha fatto tanto tempo fa la mia amata manu manu.
quindi sto qui. esisto. e vi guardo dall'alto.
a parte un sacco di cose piuttosto grigio-industria, vedo anche altre robe molto interessanti.
per esempio i nostri strani vicini, quindi potrei anche dedicarmi a tempo perso allo spionaggio industriale.
oppure potrei sempre spiarli e vedere se rispettano le misure di sicurezza per i loro dipendenti.
oppure spiandoli potrei avere la conferma che siano dei vampiri, cosa che ho sempre pensato da quando ci ho discusso quattro anni fa.
comunque, le mie spalle sono rivolte a nord e già questo mi fa confluire un'energia pazzesca, poi sempre dietro si ergono dei cipressi bellissimi altissimi verdissimi che fanno da landscape molto bosco (lasciate stare i pensieri cupi sui cimiteri, i cipressi sono alberi di tanta bellezza), poi davanti a me vedo altri alberi dall'alto, che sono tutta un'altra cosa che dal basso, quasi non sembrano manco gli stessi alberi, porca miseria!
due delle pareti sono muri bianchi e non più grigi, vuoi mettere?
le altre due sono vetrate per metà, la metà in basso è muro bianco.
bello, no? io vi dico di sì.
è tutt'un altro punto di vista.
c'è una lucissima forte e decisa, non devo neanche accendere la luce sterile che mi sta sulle scatole e quindi consumo meno energia elettrica ed inquino meno, ho le tende in metallo orientabili per il sole che per ora non funzionano ma presto sì ed io intanto ce l'ho che è meglio che non averle.
ho subito capito queste cose: entrano spifferi come monsoni e ce l'ho all'altezza della mia fragilissima gola, quindi dovrò stare attenta, se tira vento (e prima ce n'era uno che lasciamo stare) mi balla tutta la struttura tanto da sembrare un terremoto..., la pioggia battente è battente proprio ora sulle finestre e fa un rumore molto potente ma fantastico che sembra di stare all'aperto senza bagnarmi un cavolo ed è tutto estremamente romantico da brughiera e sturm und drung.
inoltre faccio molto sopra e sotto e quindi scale in giù e scale in su e scendi e sali, che fa molto bene al fisico da lanciatrice di palline da ping pong a mano quale sono, così magari metto su pure il fisicaccio da pin up e scendo di sotto che pensano che siano arrivati gli alieni.
insomma, sono contenta di questo passaggio evolutivo in salita.
la salita non è sempre e solo salita ma anche un po' meno salita e più discesa.
o no?

bi



["foodscapes" di carl warner]

che va be', mo non è che il panorama sia proprio spiccicato a questo, però diciamo che oggi sono positiva più del solito e lo vedo così.

2 commenti:

  1. Allora congratulazioni per la tua scalata........verso l'alto!!!!!!
    Buona giornata Sticky

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    1. ma grazie manu manu adorata!
      da qui si precipita meglio...
      o peggio, quindi? ;)
      kiss

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