mercoledì 23 maggio 2012

io credo nel rosa

in generale ci sono uomini e uomini e ci sono donne e donne e ci sono persone e persone.
nel particolare invece prova ad essere una donna sobria e minimalista, una di colore rosa, ecco.
sono tanto carini gli uomini all'inizio, quando sei bella e super a prescindere da tutto e a qualsiasi ora del giorno e della notte.
ti presenti scalza, o al massimo con infradito di gomma, jeans un po' lacerati, una canotta dai toni basici e sei uno schianto.
e sei anche strepitosa se al posto dei jeans e della canotta ti infili a sorpresa la sua t-shirt, decisamente larga e poco sinuosa, ma che fa molto effetto androgina e easy. cioè facile.
all'inizio è tutto un idillio così, non serve che ti impegni a curare al massimo la tiratura del tuo modo di apparire: a lui piaci in tutti i modi.
non devi essere altro che rosa.
anche quando dimentichi il mascara o quando hai l'ombretto sciolto e scomposto o metti su un appiccicosissimo e laccatissimo lucidalabbra.
ecco, quello lo metti e ce l'hai lì tutto preciso e brillante e lui arriva e ti bacia con passione e te lo cosparge fin sopra le guance dicendoti che sai di primavera e di ciliegie rosso intenso di prima classe!
poi magari siete a cena, uno al cospetto dell'altra, lui osserva come impugni la forchetta e ti dice che lo fai con quel ché seducente ed ammaliante, mangi poco o tanto che manco ci fa caso, perché tanto il suo sguardo è tutto lì: su di te e nient'altro.
gli inizi sono così, conditi di stupori e curiosità difficili da soddisfare, famelici di conoscenza ma non troppo, vogliosi di quel mistero di sé che dovrebbe perpetuarsi per un tempo esteso ad eternità.
dovrebbe.
perché invece poi il tempo passa, così senza che neanche te ne fossi resa effettivamente conto, e ti ritrovi meno rosa, perché i colori sbiadiscono agli occhi degli altri, sapete?
e arriva un'altra cena.
lui guarda la sua, di forchetta, e dice che mi sa che è un po' sporca e che l'altra volta non lo fosse e come mai?
la tua non fa niente, basta che non gli fai assaggiare i tuoi tonnarelli, che poi dovrebbe verificare lo stato di salute della tua forchetta incriminata.
- come mai hai messo le ballerine questa sera?
sì, si è accorto subito, appena sei salita in macchina, che non indossi quel sandalo nero tacco dieci con i jeans che li lasciano in bella mostra ai passanti nient'affatto distratti.
già, perché ho messo le ballerine, che non mi ricordo?
- non mi ricordo, volevo stare comoda questa sera.
perché camminare sui tacchi dieci è un impegno che una donna conosce benissimo, soprattutto quando si avventura nel romanticissimo centro storico pieno zeppo di fantastici sampietrini.
- ma le ballerine sono anti-sesso...
no, ma è sempre lui, tranquilla.
quello che ti diceva che sei uno schianto in infradito o anche scalza e col mascara solo in un occhio.
- anti-sesso? il sesso si fa con le scarpe?
eh sì, donne, anche l'occhio rivendica la parte sua e il suo più di tutti. ora.
già, ora. perché prima era prima, col suo inizio in erba fresca e verde e bla bla bla, adesso è mo e quindi è cambiato tutto.
le infradito percarità, sono riservate alle uscite in spiaggia e basta, ma semmai dopo il mare si dovesse andare a cena, ti dovresti portare lo zoccolo col tacco. che esiste, eccome se esiste ahimé...
i jeans strappati sono da adolescente, se non lo sei fai finta e non va bene, mica lui si è scelto una teenager: vuole una donna colla D grossa!
con la canotta poi ci vai a dormire, ma mai! quando trascorri un week-end con lui: in tal caso ti devi portare un baby-doll.
tu fatti i fatti tuoi e mettiti la canotta quando dormi a casa tua, ma! senza dichiararglielo. perché se ti chiama ti chiede:
- hai il baby-doll nero che ti ho regalato io, vero?
e s'aspetta che tu dica sì.
se prima eri la femmina più femmina della terra ed eri affascinante come nessuna e lui aveva occhi solo per te e tutte queste robe qui, bene, oggi si guarda intorno per controllare se la gente intorno vi guardi e si giri a guardare te: il suo trofeo.
lo sapevi di essere un trofeo?
ecco perché i tacchi, così si girano e ti guardano, così lui si pavoneggia e pensa (con immensa soddisfazione) che ce l'ha solo lui un oggetto del desiderio così (oggetto, non soggetto, che hanno due funzioni differenti anche per l'analisi logica sociologica e psicologica).
come quando uno lo vedi che sfreccia su una spider, no?
fa il pavone senza coda e ha bisogno di te: che tu gli faccia da coda.
che in fondo senza coda il pavone è solo un uccello.
ma non sono tutti così.
c'è pure chi è peggio, ma pure chi è meglio, per forza.
basta che non ti dimentichi mai di mettere il mascara, di fare colazione con uno yogurt dal sapore acido, di lustrarti le labbra con un lucido ma non troppo, di non fare eccessivamente la donna pensante che è mentalmente e fisicamente impegnativa e soprattutto di avere fortissimi e cazzutissimi anticorpi contro gli stronzi.
che tanto dentro sono vuoti.
ma non è comicissimo tutto questo?
a me fa ridere da matti ed è tremendamente rosa!

bi

"I believe in PINK
I believe that laughing is the best calorie burner
I believe in kissing
kissing a lot
I believe in being strong
when everything seems to be going wrong
I believe that happy girls are the prettiest girls
I believe that tomorrow is another day
and I believe in miracles"


audrey hepburn


[immagine tratta da internet]

2 commenti:

  1. Cara Bi, dopo un'attenta lettura credo proprio che ...dopo 10 anni di fidanzamento, 9 anni di matrimonio e 2 figli(che hanno lasciato segni indelebili!!!)... io sia diventata di un rosa pallido.... sbiadito... scolorito... smorto....stinto!!!!
    Che dici mi preoccupo e inizio a pedinare mio marito???
    Un Bacio

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    1. cara mia, benvenuta innanzitutto e grazie per i voli pindarici che hai fatto per avere un account gmail soltanto, e dico soltanto, per unirti a radica.menti! urrà!
      secondo me, tu sei ancora molto rosa e non hai affatto attuato quella trasformazione mutogena che molte donne fanno mai per sé, ma per "apparire" in un certo modo agli occhi altrui, soprattutto dei loro ommini.
      restare rosa significa accogliere i propri cambiamenti, rughe (soprattutto!) comprese, restare in ciabatte, sorridere anche di fronte agli stronzi, essere consapevoli che il narcisismo è una malattia nient'affatto rara e pure grave e non ha niente a che vedere col "piacersi"...
      insomma, così, essere leggere e sempre se stesse ma mai uguali a ieri...:)
      t'abbraccio!

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