alcuni momenti della vita di barbara b., parte seconda
ore 23.25
un’altra malinconica domenica di ritorno.
rincasa dopo due giorni trascorsi quasi sempre all’aperto e l’odore che la accoglie e turba è quello dell’oscurità custodita nei suoi due giorni e mezzo di assenza, in cui casa sua si è ritratta un po’ in se stessa, in riflessione e lontano dal frastuono.
tutto ha lo stesso odore di quando ritorna, tutto.
apre le finestre, le spalanca come ad interrompere un lungo e solitario silenzio ed ecco che il buio fresco e ventoso degli attimi che precedono la mezzanotte s’intromette e s’impossessa di ogni angolo della casa.
- detesto i ritorni.
pensa tra sé, chinando il capo.
e nel frattempo si preoccupa di ridare vita alle piante assetate e nuova collocazione ai vestiti chiusi alla meglio nel borsone del fine settimana.
lo tiene lì, sempre pronto, vuoto e semiaperto dal lunedì al venerdì, mentre in testa sua sa sempre con chiarezza cosa dovrà metterci dentro la volta successiva.
il libro con la matita schiacciata dentro non manca mai e puntualmente lo ripone nel comodino dell’altra casa, per poi lasciarcelo dormiente fino alla domenica.
lo riporta intonso, mai aperto, rilassato, ché lo porta lì per far respirare altra aria e fresco e luce pure a lui, per poi riportarlo via con sé.
- esiste un tempo specifico per leggere.
dice lei.
il cielo è completamente coperto, dicevano da giorni che sarebbe arrivata la pioggia.
- sì, ma quando? io sto qui che l’aspetto. c’è tanto bisogno di acqua, tutta la terra ha necessità di bere.
si prepara ad accoglierla, mentre chiude tutto e si rinchiude in un sonno profondo eppure breve, per i tempi suoi, e in sogni di cose mai viste e da esplorare che le pervadono la testa, per poi abbandonarla per sempre e scendere nell’oblio la mattina successiva.
- non ho sognato neanche questa volta.
dice, specchiandosi, ma si sbaglia.
ore 11.10
piove, finalmente.
di quell’acqua che tutto lava, tutto pulisce, tutto impregna, tutto trasforma.
la distrae dalle cose sue e le disegna un sorriso appena accennato sulle labbra, inaridite dall’aria secca della montagna.
- mi si seccano naso e bocca, qui.
aveva detto a suo padre.
e lui prontamente le aveva detto che sì, in effetti non c’è umidità e l’aria è quella degli oltre mille metri dal livello del mare.
è per questo che a pranzo e a cena, quando si lava le mani, si inumidisce le narici piene di odori e di altrove.
e sorride, perché già sa che accadrà ancora e ancora.
vorrebbe stare lì e restarci a lungo, senza quei ritorni che le riaccendono nel cuore i drammi dell’infanzia e dell’adolescenza, quando a fine agosto ritornava.
- detesto i ritorni!
sussurrava, piangendo.
e la sua casa odorava di vacanze finite.
ore 19.20
la pioggia cade copiosa e sembra non avere fine, la città si paralizza e lei pure.
da niente a tanto il risultato è sofferenza, perché nessuno ha il tempo di abituarsi: non ti puoi dissetare se qualcuno cerca di farti annegare.
- non è tempo di usare la testa.
si dice, piangendo.
perché l’acqua che confluisce dovrà pure uscire da qualche parte e gli occhi sono proprio quelli che riflettono l’anima.
riflette, si rianima e finisce per sorridere nuovamente.
è tornata a casa, ma questa volta fremeva di rientrarvi.
- adoro questi, di ritorni.
e va a lavarsi il viso con l’acqua fresca, per poi inebriarlo dell’acqua di rose, di quell’odore che riesce a cancellare i ritorni blu e le parla di fiori, foglie, radici.
odora come quando fuori piove.
bi
ps: ciò che la mia mente scinde in due parti il mio cuore unisce.
Cavolo, previsioni del tempo poco chiare sto giro. Comunque non pioverà più fino a fine agosto. Tutto giallo e secco. Che orrore. Io infatti vado alla ricerca dell'acqua. C'ho bisogno di acqua. Brava B, però io non ho capito, devi da mette d'accordo sti gemelli! :O) ah ah ah, ciààà
RispondiEliminaè così, mio ff, semo in due e pure confusi! :D
Eliminacomunque una cosa è certa, anzi famo due:
uno: amo l'estate, sto male d'inverno
due: la pioggia ci deve ripoprire, possibilmente, se non può fare altrimenti, dal lunedì al venerdì, intensa a ore pasti.
ahahahahahah ;) love
Tutto sommato anche a me piace l'estate. Ha enormi vantaggi, sotto molti punti di vista. Ma l'estate è anche cafona: ascelle pezzate, piedi neri, città puzzolenti, smog accentuato, sudorazioni varie in eccesso con relativi olezzi. Te (giustamente) te ne vai in montagna (e lo faccio pure io), altri vanno in riva al mare e ci restano 24oresu24 (niente male neanche questa come soluzione), ma poi c'è il resto, quello che ci circonda, il letamaio umano frutto di un degrado sociale e culturale tremendo! E l'estate che ami l'accentua inesorabilmente. Che spettacolo disumano! :D
Eliminaè che tu sei un principe da romantico sturm und drung ottocentesco e da brughiera, tipo heathcliff...;)
Eliminaio invece una rozza montanara, un po' zingara un po' cafona, che ha il culo di avere ascelle che sudano poco!!! :D
love
Ah ah ahah ah, che me fai ride!!! E infatti me manchi. Dajedeblog!!! :D
Eliminaalza un po' 'sta cavolo de percentuale dal 55percento a de più?? :D
Eliminaahahahahah annamo al castello, così tu fai il principe, Di la principessa e io il matto! ;)
bacio
ah ah ah, t'ador! :)
EliminaIl codice di sicurezza mi ha dato il numero 23. Me lo gioco subito. Se vinco se beve.
RispondiEliminaevviva, urrà! :D
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