mai più con i miei amici nella casa dell’orrore.
quella con le persone vere, dico, non quella con gli effetti speciali per i bambini.
avevo circa diciassette anni quando ci entrai, per la prima nonché ultimissima volta e stop.
quel giorno fu memorabile, perché si susseguirono una serie infernale di attacchi di panico, con il cuore a tremila ad intasarmi il respiro ed affaticata emotivamente da altri intermittenti attacchi di riso masochistico.
ad un certo punto, mi si avvicinò freddy krueger in persona.
ero l’ultima a chiudere la fila.
(santo cielo, bi! mai, dico mai, essere l’ultima della fila! lo insegnano in tutti i film di paura! che cavolo! possibile che tu pensassi anche lì di trovarti in un pazzesco mondo pieno di effetti speciali e magie? non imparerai mai così, bi, mai!).
mi guardò assetato di sangue, con quei coltelli interminabili ed affilati al posto delle dita, gli occhi infuocati e la bocca pronta a spalancarsi in una smorfia, che sapeva di morte annunciata e pure quasi già putrefatta.
si bloccò.
mi fissò con un ghigno ancor più feroce.
capii: indossavamo la stessa maglietta.
ma dico io, come mai incredibilmente quel maledetto giorno io decisi di indossare una vecchia polo a righe blu e rossa?
(infatti, bi! come mai avevi deciso di buttarti nella fossa dei leoni con l’odore di antilope giovane e sgargiante addosso? è un déjà vu importantissimo: ti dice molto del tuo inconscio, bi! non imparerai mai, così, bi!)
il suo viso furente parve visibilmente schifato e travolto dall’ira, forse perché si sentì defraudato di una specialità, che fino ad allora era stata soltanto la sua: la maglia rigata...
ricordo benissimo che cercai addirittura di sedurlo con un sorriso da ingenua liceale, quello che avrebbe fatto anche alice nel paese delle meraviglie davanti ad un non-sense, dicendo a me stessa:
- è un fake è un attore sta fingendo sorridi digli che è fighissimo vestito così e che sembra proprio krueger più di quanto krueger fosse se stesso mo se ne va mo si allontana mo ce ne andiamo noi oddio no eccolo arriva oddio mo… scappo!
e scappai, perché si mise a corrermi dietro.
mai più con i miei amici nella casa dell’orrore.
mai più con un’amica al concerto di baglioni.
si l’ho fatto sul serio: andai al concerto di baglioni.
tutta carina e piuttosto serena, ignara dell’effetto devastante che di lì a poco il mio corpo e il mio es nascosto avrebbero subito...
eravamo poco più che venticinquenni entrambe ed io mi ero lasciata da poco con un ex fidanzato.
di quelli che chiamavi proprio fidanzato, non uno con cui stessi uscendo in quel periodo così tanto per.
no, no, uno di quelli con cui mi scrivevo delle laceranti lettere d’amore, ascoltavo delle canzoni assolutamente improbabili e mi ci giuravo l’amore… eterno!
(santo cielo, bi! eterno? ma non avevi capito, ancora? eterno è un termine assolutamente relativo: esiste giusto per il periodo in cui vive dentro al surgelatore. eppoi, non appena lo tiri fuori, si scongela e diventa mortale. capito mo?)
insomma, ci sedemmo ed io ero anche visibilmente emozionata, consapevole che per me fosse il primo baglioni in assoluto nella vita, che neanche sapevo le canzoni a memoria, perché non ne avevo memoria affatto: e chi l’aveva mai ascoltato baglioni in vita mia?
insomma, per farla breve, si successero due lunghissime ore, nelle quali le mie lacrime sembravano non trovare mai più termine...
sembravo rossella o’hara in preda ad una crisi di nervi: piangevo e cantavo e piangevo e ricantavo e piangevo e m’asciugavo e piangevo e lacrimavo e mi disperavo.
che, dico io, ma chi me lo fece fare?
ne uscii distrutta, ma con una consapevolezza: baglioni lo devi ascoltare, se proprio non ne puoi fare a meno, con il tuo fidanzato, ecco.
e non con un’amica e pure dopo due settimane dalla fine della storia con fidanzato.
se no è uno stillicidio di lacrime!
mai più con un’amica al concerto di baglioni.
mai più con mio papà da ikea, mai più con la mano nella spina del phon appena staccata, mai più con i peli delle gambe lunghi dall’estetista che ti tira via anche le ossa, mai più con i dubbi sulla persona che sono e le certezze sulla strada da percorrere, mai più con il mascara nero water resistant in piscina, mai più con la mente ed i pensieri verso chi non li merita, mai più con mia mamma su un tapis roulant, mai più con il cassetto con dentro i miei sogni chiuso.
bi
[immagine tratta da internet]
Mi raccomando, mai più ad un concerto di Baglioni e possibilmente all'Ikea (anche se nel caso di Ikea è un po' come il giorno dopo la sbronza...tutti a dire mai più, fino al sabato dopo). Grande B! ;)
RispondiEliminada ikea da sola, così mi ipnotizzo ben bene e nessuno cerca di distogliermi dalla catarsi delle cose che costano poco e quindi ne compri di più...e so' pure colorate ;)
Eliminanon è ikea, la questione è papà :D
evviva ff!
ps: a baglioni, eventualmente, riesci addirittura ad abituarti...ahahah