è una cosa necessaria, la lista della spesa.
ieri per esempio, davanti allo scaffale delle marmellate, stavo pensando "ce n'è ancora, o è finita?"
e poi ho messo nel cestino altri due barattoli di marmellata (una alle more e un'altra ai frutti di bosco), avendone già una ai mirtilli neri e un'altra alle ciliegie.
sono importanti le liste: ti ricordano quello che ogni tanto lasci da parte per fare altro che magari ti interessa pure di meno.
non ho fatto una lista scrivendoci anche "burro" ed ecco che questa mattina non ho mangiato una fetta biscottata burro e marmella, visto che senza burro è come se all'iride mancasse la pupilla.
poi c'è chi le liste non le sopporta e riesce a tenere tutto a mente, invece secondo me bara.
non puoi tenere tutto a mente, cioè nella mente c'è ma tu non lo ricordi.
e allora, per non sbagliare, faccio una lista della spesa e la pubblico nel blog, così se dovessi trovarmi al supermercato più tardi (e di nuovo senza lista) vi chiamo e magari me la leggete voi.
acqua liscia sul comodino prima di addormentarmi
amiche migliori di me, quelle come le mie
carbonara, pancetta, carciofi, salame tra le priorità
ironia e mente brillante (che andrebbero allenate, in effetti)
peanuts, soprattutto charlie brown
lenzuola dei peanuts (che quando ci dormo mi sento meno sola)
converse una volta al mese d'inverno e due volte a settimana in primavera
un po' di spazio per pensare, un altro per depensare
dubbio, esercitarlo ogni giorno
borsa grande, in cui non trovare niente e trovarci quello che non stavo cercando
congiuntivi e accenti al posto giusto
pantofole, volendo anche per andare in piazza
grazie e per favore ogni volta, come ogni volta uso la carta igienica (voi pure, no?)
coperta di pile addosso, quella che fa tanto vecchia ma anche stica**i (mi scuso)
cambiamenti tutti i giorni (come non usiamo per due giorni gli stessi slip)
qualche puntata di heidi (piangendo quando a francoforte corre sul tetto per scorgere le sue montagne)
crema al viso tutte le mattine e tutte le sere, annusandola tutte le volte
finestre con le persiane
alberi, verde, natura, natura, verde, alberi
annusare (sperando che mi dica bene...)
sabbia sotto i piedi nel mese di marzo (ci siamo)
credere nell'energia del cosmo
arrossire, ché non fa male allo stomaco (anzi)
ricordarsi che la mafia non è del sud
scrivere e rileggere
sputare il fegato se lo mangio per sbaglio
essere incoerente (sì, ho detto incoerente)
leggere un'altra storia rispetto a quella che ti fanno studiare
pregare e non dirlo
restare umana davanti a una morte, anche se a morire sono saddam e gheddafi
un chilo di filosofia, due di pazienza, poesia quanto basta
i rapaci e i cervi e i lupi
percepire ciclicità e radianza del sole e della luna
frappe un mese l'anno (devo scrivermelo al quindici gennaio, se no mi fotto qualche giorno)
spiritualità e nessuna religione
infradito di gomma
sogni lucidi
i nativi americani e la loro storia muta
il dondolo e la libreria e il mio divano di ikea
affacciarmi dalla finestra della casa in montagna
un po' di indignazione (quella che si trova nel reparto "per gente viva")
la delicatezza e la gentilezza di alcune persone
telefonare al mio cavallo e alle mie micie per sapere se hanno mangiato e se hanno freddo
monte velino e rosciolo
guardare senza parlare
il silenzio (ché me l'hanno insegnato)
le giuste parole, sceglierle sempre, non lasciarle mai al caso (che poi esiste il caso?)
parlare abruzzese
ringraziare uno per uno voi che mi, ci, leggete e che mi, ci, incoraggiate a farlo ancora.
bi
[street art]
e chiedilo ai bambini: loro lo sanno.