giovedì 2 febbraio 2012

proverbi e buoi dei paesi tuoi

sono sempre bi, quella di ieri, ma non so quale gemella si stia concedendo a voi, meraviglioso pubblico.
dicono che ieri sera, precisamente alle otto e sedici minuti, la luna crescente sia entrata in gemelli.
dicono anche che ciò vada vissuto con socialità, gioco, incrementando l'energia della propria comunicazione.
vi parlo dal basso della mia totale ignoranza in materia, ma mi fido delle stelle e dell'universo molto più che degli esseri umani e di me stessa.
e allora gioco sia, che pare che oggi io sia parecchio irrequieta e abbia bisogno di distrarmi.
(è colpa dell'ascendente leone: quello è un narcisista e vorrebbe la luna per sé, rubandola ai gemelli... ma pensa te che egoista...)
proverbi e buoi dei paesi tuoi è nato a gennaio, è del capricorno in pratica.
il punto di partenza è stato uno: i detti, i proverbi, i luoghi comuni, le frasi fatte non mi vanno a genio (e come ti sbagli...)
per cui, vi dedico i miei, di proverbi.
perché a mio avviso, ognuno dovrebbe farli propri e personalizzarli, ecco.
ah! cave canem... purtroppo troverete delle parolacce.
lo so, non sono sempre una signorina perbene.
vogliate perdonarmi e apprezzarmi anche per i miei numerosi difetti.




meglio un uovo oggi, meglio ancora se non è scaduto
rosso di sera, che di giorno fai ridere
al contadino non far sapere, a me sì: voglio sapere tutto
chi ben comincia, e poi c'è chi mal finisce
chi disprezza, de gustibus non disputandum
chi è causa del suo mal, come effetto meglio che non lo sai
bacco, tabacco e venere (e pure un buon sonno di otto ore suonate)
anno nuovo, vita più larga
errare è umano, la felicità è nel cammino
da cosa nasce cosa? - sì, è una domanda
gente allegra, gente è il cognome
fidarsi è bene, riduce l'uomo in cenere
gallina che non becca che ci lascia lo zampino
il lupo perde il pelo, fatti con quello la tua pelliccia di merda
il peggior sordo si gode il silenzio
le bugie hanno le lettere maiuscole
la notte porta le verità nascoste
l'appetito vien a tutte le ore, pare
a carnevale, o non vale?
ride bene chi ride sempre
(che poi il riso abbonda sempre nelle case dei poveri)
quando il diavolo ti accarezza, guardalo bene negli occhi: lo conosci da una vita
sbagliando s'impara che i cocci sono tuoi
se non è zuppa, è carbonara (altroché!)
il buongiorno si vende: io lo comprerei
gallina vecchia (vecchia ce sarai, io so' matura)
la fretta è cattiva consigliera della gatta presciolosa
mal comune, me rode lo stesso
l'occhio è lo specchio: se lo rompi sono sette anni di disgrazia
chi non risica..."risica?" "sì, risica" "te sbagli"
dagli amici mi guardo io, mica aspetto dio
chi dorme è invidiato (sticazzi dei pesci)
rispetta il cane perché gli animali sono migliori dell'homo sapiens
vivi e lascia vivere, che campi cent'anni se ti fai i fatti tuoi (oddio, ho detto fatti...)
quando sono troppi i galli a cantare, non è suonata la sveglia e sei in ritardo
l'amore non è bello se non hai capito una mazza di cos'è vivere
ragno, porta, guadagno, fobia, finestra, povertà...(trova la logica della successione di sostantivi)
chi caga sulla neve poi se scopre... (ma che davvero caghi sulla neve?)
a chi tocca? facciamo la conta
c'entra perché c'esce
nella botte piccola vedi prima il fondo
la gatta presciolosa è cattiva consigliera
tanto va la gatta al largo che annega
fai del bene agli asini, ma anche al bue per par condicio
se si chiude una porta, puoi sempre entrare dalla finestra
a caval donato, t'ha detto culo che t'hanno regalato un cavallo
batti il ferro, se non è litigarello
vivi e lasciati vivere
una rondine non fa la cacca da sola (questo è il problema per la mia macchina)
uomo avvisato, donna non c'è bisogno: lei già sa
vale più un fatto quotidiano di mille giornali
ogni l'asciata è pericolosa
ognuno per sé, dio tienitelo per te
molto fumo fa male (anche) all'arrosto
la lingua batte se non sai baciare
la mamma dei cretini va sterilizzata
la pazienza è la virtù, l'impazienza pure
can che abbaia comunica
fatta la legge (purché non la faccia sirvio)
gioco di mani, perché i piedi puzzano
morto un papa, fateve i cazzi vostri.
(olé).
bi

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