mercoledì 15 febbraio 2012

Harvest














 Harvest. Neil Young, 1972.

lo so, fa ancora freddo, freddissimo. la neve ancora non si è sciolta ed io sono qui a scrivere di un album che richiama al raccolto. il richiamo me lo fornisce la luna in sagittario, che mi dice gentilmente di proiettarmi verso il futuro, con slancio ed ottimismo, di pensare che presto sboccerà improvvisa la primavera, e poi, sinceramente, ne ho pure molto bisogno.
oggi è una di quelle giornate da prendersela col mondo intero, con gli astri e con la vita che si accanisce, pare ingiustamente, pare dico, perchè pare pure che la vita, lei, abbia sempre ragione. così diceva R.M. Rilke.
allora scelgo di reagire, metto su Harvest, mi accorgo che compie 40 anni quest'anno e che LUI, non avrà la solita crisi di quasi mezza età o crisi di presunta fine giovinezza, come prende a noi umanoidi. LUI è un capolavoro, ed è eterno, viaggia attraverso le stagioni, senza neanche una rugha, lui si, è un raccolto perenne, e possiamo ancora raccogliere  le emozioni che ci ha dato al primo ascolto.

Dicevo, faccio una pausa dalla tempesta interiore, per far emergere dalla memoria il ricordo lontano di come l'ho scoperto.
forse avevo 16/17 anni. ero dal mio dentista, eh si, lo so di solito è un postaccio brutto quello, ma io ero incappata in un dentista che poi per un pò è stato anche una sorta di amico, un confidente, una guida, e uno che forniva ottima musica oltre ad ottimi consigli. mi disse lui che non potevo vivere senza Harvest. lo comprai subito, in musicassetta originale. aveva ragione, mi colpì al cuore subito, fu un vero colpo di fulmine. mi ha accompagnato spesso in viaggio, e mi ha ricordato che esistono le stagioni, ma sopratutto che luna è sempre lì, placida che ci guarda. io lo lego alla luna e non so perchè, è un disco che sento fortemente lunare, ma non posso, non so spiegarvelo. quando sono di luna, cioè sono in un momento lunare, metto su questo capolavoro e mi scaldo l'anima. credo che l'armonica sia nata per scaldare il cuore dei pellegrini dell'anima come me, e sai, quando ti abiutui a quel suono, mentre viaggi, poi non vai tanto lontano senza il suo suono.

40 anni...fa venire voglia di fare bilanci eh? ma no, non fatevi cogliere da questa terribile operazione della mente umana. detesto i bilanci, che senso hanno, oltre a farci deprimere su ciò che non abbiamo vissuto? che senso hanno oltre a quello di farci giudicare la vita e le azioni compiute o no, per sottrazione o addizione?
credo che si semini continuamente e che continuamente si raccolga, è solo una questione di imparare a farci attenzione. e poi si sa, quello si, arriva la pioggia, la neve, la grandine, il vento, e tutto sembra saltare per aria e si deve ricominciare, ma non si ricomincia mai dallo stesso punto, è un'illusione pensarlo.
e poi lo sapete no? arriva di nuovo il sole e il vento frizzante, e il caldo e il giallo abbagliante dell'estate, e i grilli la notte a cantare e le farfalle e tutte quelle cose belle lì. e le lucciole la notte a illuminare, eh si, sono tornate, non fatevi incantare dai nichilisti. loro ci sono ancora, si erano solo un pò nascoste.
mentre le aspettiamo, le lucciole, le farfalle e tutte quelle creature divine che ci ricordano, che siamo sopravvissuti al Signore dell'inverno, nel mentre dicevo, facciamoci scaldare un pò dalla musica, e non quella di Sanremo, per carità, ma quella che ha fatto la storia,  quella che da 40 anni pieni pieni e tondi tondi è ancora qui, intatta, come questa luna di mietitura che sto sognando, per cullarmi e scongelarmi il cuore intirizzito dall'inverno e dagli eventi.

Di.





2 commenti:

  1. mia cara compagna di vita di,
    l'atmosfera che hai evocato è intensa viva soave bella.
    sono d'accordo con te sui bilanci.
    roba da chi ha poca fantasia e si applica poco.
    i numeri sono infiniti, tra un uno e un due c'è un universo...chi si ferma ai bilanci si perde l'infinito.
    l'infinito è sì fatica, ma è un viaggio di meraviglie che ti tita fuori da tutti gli inverni...
    t'abbraccio, infinita.mente.

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    1. grazie, hai scritto delle cose meravigliose, come sempre.
      t'abbraccio anche io

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