sabato 4 febbraio 2012



Questa è una lettera d'amore. E anche forse di celebrazione. Io non le amo, le celebrazioni però questa persona, a cui dedico queste poche righe, è un uomo così straordinario nella sua incredibile semplicità esistenziale, che merita un immenso atto di celebrazione, amore, fede.
Sto parlando di Silvano Agosti. Qualcuno lo conoscerà, molti no. Non mi interessa ora scrivere la sua biografia, esiste internet ed è molto facile trovare tutte le informazioni.

Lui si, mi ha cambiato la vita. Ha cambiato il mio modo di leggere il mondo, gli eventi.
Lui mi ha dato una certezza incrollabile: esiste qualcuno al mondo che vive come le cose che dice. Si, non abbiamo scuse. C'è un modo per vivere come sogniamo, davvero. Se lui c'è riuscito, tutti ci possono riuscire.
Niente se, niente ma. Niente scuse.

“Caro Silvano, “E luce fu”, il giorno che ho letto il tuo primo “diario” sul sito del tuo cinema, l'Azzurro Scipioni.
Non mi ricordo come ci sono finita, sono passati troppi anni, e poi non conta. Chi cerca trova sempre. Ed io cercavo la luce.
Nella mia vita mi sono interessata a molte  filosofie, tesi, pensieri, ma per dirla col Guccini, “io parlo sempre tanto, ma non ho ancora fedi”, non definitive o assolute, almeno. Ma ogni volta che  incontro le tue parole ed i tuoi pensieri non posso non sentirmi completamente abbracciata da loro, si sono loro che mi avvolgono! Loro, mi contengono, non io che contengo loro... E mi accade solo ed esclusivamente con te.
 I tuoi pensieri sono oceani, sono universi senza spazio e tempo. Sono cosmi infiniti. Tu afferri l'inafferrabile del sentimento umano. Tu ci abbracci tutti, ci accogli tutti. Come naufraghi dopo una tempesta, sei per noi un porto, un approdo dell'anima. Eppure sei anche quello che ci dice, quando ci sediamo nel tuo cinema, (meraviglioso angolo dove il tempo è infinito e dilatato) “bene siete tutti qui, con le vostre vite, i vostri destini, tutti così diversi, eppure tutti così lontani dalla vita che davvero avreste voluto vivere,non è vero?” si è vero Silvano, fa male ma è vero. E nessuno può rispondere alle tue provocazioni, perchè tu invece l'hai fatto per davvero. E si trova traccia  in ogni cifra del tuo passaggio: dagli scritti, ai film, al Diario, al tuo meraviglioso e incantato cinema.

Non ti dirò mai grazie abbastanza, per quello che ho scritto sopra, ed anche perchè anni fa, ti scrissi delle email molto tristi, forse disperate. E tu, mi hai accolta come si accoglie una figlia, mi hai accarezzato le membra stanche con parole d'assoluto, che mi hanno liberata dai tormenti che mi auto infliggevo.
L'ultima volta che sono venuta a trovarti all'Azzurro mi hai regalato un libro meraviglioso, di soave poesia, dicendomi che era l'antidoto alla tristezza, ed io lo conservo come una reliquia.
Grazie è poco, non è abbastanza. Ma è solo quello che posso.
Grazie perchè mi ha restituito il più grande valore che si possa restituire ad un essere umano, prendere coscienza, che anche lui, è un immenso capolavoro della natura, come tutto il resto del creato, e come lo è la più straordinaria opera d'arte che sopravvive al tempo.
Anche se sono più i momenti in cui lo dimentico, di quelli in cui riesco a vivere con quella consapevolezza, quando ti leggo o ti incontro, mi rendo conto che è possibile farlo, è possibile essere.
Grazie abitante clandestino di questo strambo pianeta, tu sei uno dei pochi ancora vivo. E si sente.

Con amore
Di. “

Sentivo il bisogno di scrivere queste righe perchè oggi sul suo facebook, c'era postato questo:

“IERI è STATO DAVVERO EMOZIONANTE SENTIRE GLI ARCHITETTI VENUTI DALLA FINLANDIA PRESENTARE IL PROGETTO DI 72.000 NUOVE ABITAZIONI ISPIRATO TOTALMENTE A LETTERE DALLA KIRGHISIA.
IL CINEMA AZZURRO SCIPIONI HA VISSUTO IL MASSIMO STUPORE NEL VEDERE CON QUANTA CURA QUESTI GIOVANI PROGETTISTI HANNO SPOSATO LA CAUSA DI UNA ORGANIZZAZIONE SOCIALE PIU' UMANA.
MI SEMBRAVA QUASI CHE UN PEZZO DELLA MIA ANIMA FLUTTUASSE IN TUTTA LA SALA PROCURANDO STUPORE E A VOLTE PERFINO COMMOZIONI DI FRONTE ANCHE SOLO ALL'IPOTESI DI UNA SOCIETA' FINALMENTE GUARITA DAL CANCRO DEL POTERE ORMAI ALTRIMENTI IN METASTASI.”

Leggete le sue “Lettere dalla kirghisia” per capire queste parole e non solo, leggetele perchè potrebbero ricordarvi, che siete ancora vivi. Forse.

Buona notte
Di.

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