l'ho conosciuta in un bar, anni fa.
tutte le mattine ci incontravamo davanti ad un caffè e un cappuccino e due chiacchiere prima di scappare via.
parlavamo senza neanche sapere i rispettivi nomi, come se una qualche forma di intimità ci fosse a prescindere.
potrei regalarle un ombrello, uno rosso, ché c'è la radice del suo nome: ro-berta.
una specie di firma quel ro, lo farebbe più suo.
era sempre sorridente e spiritosa, un po' di fretta, un po' rapida nel parlare.
ha sempre avuto una bella luce negli occhi, mi ci sono sempre riconosciuta.
e abbiamo scoperto di avere la stessa età e molti amici in comune.
abita di fronte a me, roberta.
una mattina, era il mio compleanno, mi telefona al fisso e mi dice:
- affacciati!!!
ed io, appena uscita dalla doccia, sono uscita in accappatoio.
dal balcone, cornetta del telefono all'orecchio, mi ha lanciato baci e abbracci e parole urlate di festa e di auguri.
potrei regalarle un ombrello, uno di quelli che sanno volare.
così quando si affaccia al suo balcone può spiccare il volo e saltare sul mio, tra la pianta di limone e la finestra della camera da letto.
ha due figli ed è sposata da tanti anni.
mi insegna cosa vuol dire essere madre e moglie, oltre che essere donna e rivoluzionaria.
si preoccupa sempre di sapere se ho cenato, se ho il frigorifero pieno, se esco o resto a casa.
una volta sono uscita alle sette di sera.
lei mi ha cercato dal balcone, ma io avevo le finestre chiuse e non vedeva le luci.
mi ha telefonato al fisso, ma io non potevo risponderle, perché non c'ero.
allora mi ha chiamato sul cellulare, ma io il cellulare lo avevo in borsa e non riuscivo a sentirlo.
quando me ne sono accorta, avevo nove chiamate perse e un'amica dall'altra parte che sbraitava, perché pensava che mi fossi sentita male in casa e nessuno se ne potesse essere accorto.
potrei regalarle tanti ombrelli, perché uno è poco.
di tanti colori e pure che sappiano volare e andare in alto.
lei è dei pesci, sa nuotare ma non può ancora volare.
tanti ombrelli di tanti colori diversi potrebbe abbinarli al suo umore cangiante e ai suoi vestiti colorati.
è colorata di suo, roberta.
è come un bianco luminoso apparentemente senza tinte, che passando attraverso un prisma ti regala un arcobaleno di colori.
potrei regalarle un ombrello, uno trasparente, così può alzare gli occhi e vedere il cielo.
che tanto non è sempre ferma e radicata a terra anche lei, è sempre pronta a scodare e a girare lo sguardo altrove, ma senza mai perderti di vista, come fanno le mamme con i loro figli.
non che sia una madre per me, roberta, ma mi sento addosso il suo forte senso di protezione.
mi fa ridere e diciamo un sacco di stronzate quando siamo insieme, sedute intorno al tavolo del suo salone.
ci sono le vetrate e se mi sposto vedo il mio balcone.
potrei regalarle un ombrello a pallini un po' retrò, di quelli che ti infondono un senso di romanticismo.
perché lei non lo ammetterà mai, ma dietro il suo apparente cinismo e il suo modo diretto di dirti qualcosa si cela una dolcezza rara, la stessa che vedi quando ascolti il tono della voce di suo figlio e il suo modo di dirle "ti amo tanto, mamma".
purché sia un ombrello, perché tra pochi giorni è il suo compleanno.
purché lo porti sempre con sé, roberta.
purché la tenga al riparo, affinché non si sciupi.
bi
tutte queste parole per me....sono così contenta! raccontare la nostra amicizia e il nostro amore non è così facile..perchè facili non siamo noi, donne, piene di emozioni, sicure di noi stesse, cazzute e tante volte incazzate, ma tu ci riesci sempre e io ti adoro per questo...non mi far scrivere, il mio sentimento per te sentilo, come fai sempre, grazie bi.
RispondiEliminaparole, sì, ma anche un ombrello... :)
Eliminapreziosa pesciolina mia, ti adoro!