forse di lunedì non dovrei scrivere.
un po' come i parrucchieri, che si riposano il lunedì.
ché sono avvolta da un alone di malinconia mista a sadismo, il lunedì.
per cui vince il sadismo.
è che fino a ieri il mio sguardo era invaso da altri panorami.
se dobbiamo trovare la colpa al mio umore caustico, è loro: dei muri grigi che mi circondano oggi.
c'è poco da usare la fantasia: sono grigi. e pure tristi.
fino a ieri davanti agli occhi avevo le montagne: a tratti erano di un bianco accecante, a tratti di un marrone caldo, così irregolari eppure così coerenti.
più coerenti di quattro muri grigi. tutti uguali.
due sono state le parole d'ordine: incanto e stupore.
due sono quelle di oggi: ...no, meglio non scriverle.
appena fuori dal museo del lupo, ho fatto un giro nel recinto dove sta una giovane lupa in cattività.
(non ho chiesto perché si trovasse lì, avrei potuto ricevere una risposta che non mi sarebbe piaciuta).
sono stata quasi un'ora ad aspettare che la lupetta si facesse vedere...
sbirciavo in mezzo agli alberi, osservavo le impronte, poggiavo il mento sulle braccia conserte sopra al muretto della riserva...
ma niente. lei non l'ho vista.
il mio non è un capriccio: il mio è un desiderio vero.
come quando sul libro degli ospiti della guardia forestale ho scritto "il mio più grande sogno è incontrare in mezzo al bosco i cinghiali e i cervi".
va be', alla fine mi sono rassegnata e me ne sono andata.
ma la delusione è stata forte, ecco.
ero concentratissima, la mia mente era lì: io volevo assolutamente vedere il lupo!
se è vero che con la mente crei il mondo intorno a te, ebbene io volevo che la mia idea meravigliosa di lupo si facesse carne.
e ci pensavo ancora davanti alla vista del lago al tramonto.
era un tramonto azzurro, non rosso... fatto di colori freddi tipici delle montagne innevate, non caldo come le montagne estive.
anche l'odore era freddo, si sentiva che la temperatura stava scendendo sotto lo zero dopo una giornata tiepida e piena di sole.
due lupi: all'improvviso è chiaro a tutti noi che davanti all'orizzonte, lontano ma straordinariamente vicino, c'erano due lupi!
liberi! selvaggi!
altro che il lupo in mostra al museo per la sete e la curiosità degli ingenui come me.
due lupi, davanti ai miei occhi stupiti e al mio cuore impazzito, che hanno regalato ai fortunati presenti un momento della loro giornata: al tramonto -appunto-, il momento dell'abbeverata, un po' di relax prima della ricerca del cibo...
non potevo credere ai miei occhi!
e non potevo credere alle parole che uscivano come un fiume in piena dalla mia bocca!
e non potevo credere che io, proprio io, ero riuscita a realizzare un sogno: incontrarli.
non ho fatto niente per realizzarlo, se non andare in un posto che amo, in cui loro vivono liberi perché è il loro luogo, respirarlo, immaginarli e desiderare ardentemente con tutta me di incontrarli.
e loro sono arrivati.
sono stata più di un'ora lì, eravamo in tanti, tutti increduli, ma tutti in silenzio, rispettando il regalo che la natura ci stava facendo in quel momento.
li ho fotografati, ma soprattutto me li sono vissuti con tutti i miei sensi, compreso il sesto che li ha chiamati a me...
ci sono luoghi magici, quello è uno.
è sempre difficile abbandonare posti come quello, anche se sai che ci tornerai presto.
ve l'ho detto, la malinconia stringe il cuore come una morsa e non lo fa respirare.
e io oggi sto in apnea.
ma prima di ripartire, ho ricevuto un altro regalo: una mamma cerva e i suoi tre cerbiatti lungo il fiume.
anche con loro è stata la mia prima volta, erano anni che desideravo incontrarli.
quindi oggi non riesco a trovare belle parole, frasi emozionanti, e robe simili.
oggi prenderei un piccone e spaccherei questi quattro muri grigi che non hanno neve, non hanno alberi, non hanno vita.
ma -forse- li sto distruggendo simbolicamente raccontandovi la mia meraviglia.
sopravviverò, come sopravvivete anche voi tutti i giorni.
d'altronde se vedi la bellezza tutti i momenti, puoi non accorgerti di quanto sia straordinaria.
se invece la vedi solo a volte, pensi che senza non puoi vivere, ma solo morire.
(ché tanto il lunedì prima o poi finisce).
bi
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