è che sono sopravvissuta a giorni di immersione in totale assenza di aria in alcuni documenti di cui vi parlavo giorni fa.
quelli che si scrivono con minuscole e maiuscole, grassetti e no, che ti fanno dormire e fare incubi con gli zombie, tutti neri su sfondo bianco, in arial undici, giustificato e altre paranoie e malattie simili.
cinque lunghissimi interminabili giorni da almeno nove ore lavorative ciascuno sulla stessa roba riscaldata e ammuffita per un totale di trecentoventitré pagine (che senza virgole rende meglio l'idea).
come se avessi scritto un libro, oppure una tesi di laurea quinquennale o specialistica, e invece no!
nel frattempo, sono successe un sacco di cose: la mia macchina ha compiuto duecentosessantunomila chilometri (mentre continuo a non avere voglia di scrivere i numeri a numero), se mi affaccio dalla finestra non vedo l'orto, non capisco che temperatura faccia fuori perché qui (nell'acquario) me la impostano e non sono la primavera e il sole ad avere il telecomando dello split (si scrive split?), le mie micie si staranno chiedendo se la mia dolcissima vicina di casa abruzzese sia definitivamente diventata la loro nuova mamma e invece assolutamente no!, mia (la mia cavalla) mi ringrazia perché mangia un fieno buonissimo ma vorrebbe una mia foto perché non si ricorda che faccia io abbia e teme di salutare una mamma sbagliata, vedo tutti i giorni un tizio che parcheggia in doppia fila per prendere il caffè al bar manco debba tenersi pronto a scappare in caso di terremoto (il posto in prima fila è libero e non si paga), il bosco di aceri sarà diventato ancora più abitato, sono talmente stanca che sono meno attraente di una mosca, vedo roba a terra e la osservo senza stupore alcuno e non la raccolgo.
potrei continuare, ma avreste poi le prove schiaccianti che sono sadica. non sono sadica, vorrei solo occuparmi di altro.
tipo: della natura, masticare chewingum, riflettere sui contrari e non sui sinonimi, dubitare, difendere i diritti umani, fare la rivoluzione non violenta o sì (dipende dai casi), parlare del relativismo culturale, coltivare la mia utopia e innaffiarla quanto basta, vivere nel pluralismo, polemizzare quanto mi pare (ma mi sa che questo lo faccio, non mi ricordo più), urlare dalla finestra appena sveglia che sono una claustrofobica del mondo, concettualizzare, dormire con uno sciamano, camminare in montagna, difendere le minoranze, lanciare sassi con la fionda ai razzisti, lanciare sassi dal cavalcavia ai suv e alle auto blu, dormire almeno otto ore ogni sedici.
è pure venerdì ventitré e, se mi dice ventitré, si avvereranno tutti i miei desideri.
nel frattempo, mi sono letta il mio oroscopo scritto da rob brezsny e lo amo sempre di più.
avrò i superpoteri e potrò far capire a tutto il mondo che il grigio esiste e dire a chi non lo vede che non è solo daltonico. e pure che la violenza ha mille volti e che chi non li vede non è soltanto cieco.
occhei, vi lascio con una bella frase del genio brezsny e vi auguro di appozzangherarvi presto sulla vostra poltrona preferita e di respirare quanto prima a pieni polmoni il vostro weekend e mettere l'orologio un'ora avanti.
au revoir, bi
"pronoia is the antidote for paranoia.
it's the understanding that the universe is fundamentally friendly.
it's a mode of training your senses and intellect
so you're able to perceive the fact that life always gives you exactly what you need,
exactly when you need it"
rob brezsny
Nessun commento:
Posta un commento