lunedì 19 marzo 2012

la giornata mondiale del cinismo

ribattezzerò il lunedì come la giornata mondiale del cinismo.
vanno tanto di moda le giornate-di, in-memoria-del, festa-della, quindi la mia idea è fescion.
sono tutte annuali, mentre questa sarà tipo settimanale, per cui ce ne saranno cinquantadue ogni anno.
avrò (anzi, avremo se vi andrà di celebrare, ma magari sì che vi andrà, basta che "se magna, se beve e se ricevono regali", virgolettato perché è puro dialetto romanesco docg, igt, da leggere usando la voce un tono più bassa) cinquantadue giorni in cui sarà lecito e più o meno universalmente riconosciuto essere cinici.
se non vi piace, potete proporre una giornata alternativa voi da celebrare il lunedì, nel frattempo vince il cinismo uno a zero.
oggi, prima giornata mondiale del cinismo, ho tutta una serie di cose che vanno dalla parte opposta.
per esempio, avverto un irrigidimento al centro delle spalle, sotto la nuca.
ho dovuto mettere la giacca, per essere credibile questa mattina, perché non mi credo da sola, figuriamoci se possono credermi gli altri.
è scura, seria, con le sopracciglie aggrottate (le sue, della giacca, che le mie non si sono ancora svegliate).
sono quasi certa che il dolore sia dovuto proprio alla giacca che mi grava sulle spalle, perché ieri avevo le mie magliette domenicali (più d'una, a strati) e non avevo male a niente (che poi due negazioni dovrebbero non negare più, ma va bene lo stesso).
dicevo... cose che vanno dalla parte opposta.
sì, il condizionatore della stanza dell'ufficio è rotto da più di un mese e oggi lo stanno sostituendo.
no, ma... grazie! perché io nel frattempo in un mese ho aggiunto uno strato di grasso per sopravvivere qui dentro, che manco una foca a marzo ha più.
(nell'acquario, vi ricordate? ma forse no, va bene fa niente).
poi ho un nuovo coinquilino in stanza da lunedì scorso, al quale faccio gli auguri, perché oggi è una settimana che abita con me: "auguri!".
non posso dirvi che idea hanno di lui i miei colleghi che già lo conoscono, perché ho deciso che nella giornata del cinismo non dirò parolacce (due cose sarebbero troppe, cinismo e parolacce insieme, dico).
quindi sembra proprio un tipetto da torturare: benvenuto e buona sopravvivenza!
poi, ieri ho visto un film horror, cosa che non accadeva da svariate vite.
sì, perché io odio i film horror, soprattutto quelli che parlano del mondo invisibile, del male, dei demoni, perché io credo che sia tutto vero, non ci sono santi che reggano.
quindi non metto più la mano ciondolante dal letto mentre dormo, prima di coricarmi guardo se sotto il letto c'è un mostro, controllo che dietro i libri della libreria (nella quale dormo, io dormo dentro una libreria, cosa inquietante lo so) non ci sia una presenza sinistra (e neanche destra, giammai!), mi incappuccio fino al soffocamento senza togliermi completamente tutta l'aria, elimino la porta dai miei pensieri ed elimino tutti quelli che potrebbero oltrepassarla anche senza aprirla...
insomma, è stato un bel pomeriggio tutto sommato, togliendo i cento minuti circa del film, dopo il quale è una grazia che io sia solo cinica oggi.
andiamo avanti. ho dormito soltanto sei ore e ciò implica (come ben sa chi bene mi conosce) che io sia con un piede di qua e un piede di là, senza sapere né dove sia qua, né dove sia là (chi lo sa me lo dica e gliene sarò grata a vita).
il mio sguardo languido vaga per l'iperuranio delle idee (le mie idee, quindi un caos di roba strana) e riflette un'immagine di me molto forma e poco sostanza, ecco perché la giaccia oggi mi serve: parla lei per me, che è meglio.
dovrò lavorare per almeno due giorni su un lunghissimo documento di procedure aziendali, nel quale non potrò filosofeggiare amodomio, scrivere amodomio tutt'attaccato, usare le minuscole al posto delle maiuscole, scrivere un sacco di parole più o meno sensate tra parentesi, parlare con voi (il pubblico al quale è rivolto il documento è triste, lobotomizzato, vicino alla morte e a nessun risveglio), metterci del sentimento.
ciononostante, non mi suiciderò, perché non sono una creatura eletta e il mio cammino in questo mondo è ancora lungo, lo sento.
inoltre, sento anche che oggi difficilmente arriverò al dunque.
scrivendo, intendo dire, difficilmente arriverò ad una conclusione degna di essere chiamata tale, quella che quando la leggete (ovvero alla lettura della quale) potete tirare un sospiro di sollievo e capire che il mio racconto è finito.
sarà un'opera incompleta.
non all'altezza di un'opera (dico "opera" e muovo il braccio destro disegnando un cerchio con la mano partendo dal basso andando verso sinistra poi in alto e ritorno), ma comunque una riflessione incompleta, che permetta alla vostra immaginazione di chiudere gli occhi e crearvi un'immagine di me che festeggia il giorno del cinismo.
ricordatevi allora: festeggeremo cinquantadue volte, per cinquantadue lunedì, fino al diciannove marzo duemilatredici.
e per quel giorno, prometto da ora, potrei cominciare a scrivere i numeri con il simbolo numerico, risparmiandovi una buona dose di energie cognitive (quelle che usate ogni volta per leggere i miei numeri parolifici) per fare altro, a vostro piacimento.
(è decisamente inutile che cerchiate "parolifici" su gugol per controllare se è corretto, perché è un termine assolutamente inventato).

bi

2 commenti:

  1. Pinco Alessandrolunedì, 19 marzo, 2012

    Cinismo a parte, che comunque accetto di festeggiare settimanalmente, per cui tra l'altro non potevi scegliere giornata migliore, volevo soffermarmi sul discorso del piedequaelaltrolà perché quando ho l'impressione di averli così poi in realtà mi rendo conto la posizione avere un senso molto diverso da quello più classico e sono giunto alla conclusione che averli sparsi, per chi ha un segno zodiacale doppio come il nostro, cercare di capire dove sia l'uno o l'altro piede, altro non vuol dire che incertezza; essendo in due e non potendo entrambi poggiare piedi nello stesso luogo, giungo alla conclusione che il posto in cui realmente sono sia quello corrispondente alla verticale del baricentro ..E sto subito meglio :)

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    1. gemella ascendente leone con luna in ariete e venere in toro bla bla bla ringrazia amico gemello de li castelli per la arguta chiave di lettura che meglio di così non sarebbe potuta essere chiave...
      insomma, sì, mi piace e chiamerei in causa pure le somme dei quadrati costruiti sui cateti, che tanto furono care a pitagora e che sono equivalenti al quadrato costruito sull'ipotenusa, il cui nome ha sempre destato in me un enorme interesse etimologico.
      ergo, ari-grazie per la tua attenta lettura e bellissima analisi non grammaticale, né logica, amico ale pinco pallino amante degli animali :D

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