Girl
you’ll be a woman soon
Girl
you’ll be a woman soon.
18
anni. Palladium. R. Rock.
Vestiti spesso neri.
Ballavo, quasi sempre sola. Ero un
satellite smarrito nel buio infinito.
E miriadi di costellazioni lontane,
puntini di luce, mi sembravate. Eravate satelliti smarriti, abbandonati, anche
voi.
Creavo un orbita in cui non volevo
entrasse nessuno.
Compivo un intero giro attorno a me
stessa, danzando.
Ero un pianeta azzurro e lontano.
“Presto sarai una donna” rimbombava
nella mente, “presto sarai una donna” e la lasciavo scivolare dentro. E confusione
di stelle lontane milioni di anni, sconosciute inaccessibili, e pensieri veloci
navigavano su vie Lattee come lingue di polvere di luce.
E mi pensavo, mi sognavo, mi guardavo le mani,
i piedi, mi stringevo i polsi per sentire se c’ero.
Rilucevo, accecavo, mi oscuravo.
Girl
you’ll be a woman soon.
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