martedì 6 marzo 2012

Girl you’ll be a woman soon



        







Girl you’ll be a woman soon
Girl you’ll be a woman soon.
18 anni. Palladium. R. Rock. Vestiti spesso  neri.
Ballavo, quasi sempre sola. Ero un satellite smarrito nel buio infinito.
E miriadi di costellazioni lontane, puntini di luce, mi sembravate. Eravate satelliti smarriti, abbandonati, anche voi.
Creavo un orbita in cui non volevo entrasse nessuno.
Compivo un intero giro attorno a me stessa, danzando.
Ero un pianeta azzurro e lontano.
“Presto sarai una donna” rimbombava nella mente, “presto sarai una donna” e la lasciavo scivolare dentro. E confusione di stelle lontane milioni di anni, sconosciute inaccessibili, e pensieri veloci navigavano su vie Lattee come lingue di  polvere di luce.
 E mi pensavo, mi sognavo, mi guardavo le mani, i piedi, mi stringevo i polsi per sentire se c’ero.
Rilucevo, accecavo,  mi oscuravo.

Girl you’ll be a woman soon.

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