premesso che invece io la conoscevo già, a colazione, davanti ai nostri due cappuccini modificati.
ma in effetti a pranzo proprio ancora no, ma l'idea c'era da un po'.
quindi ci vediamo all'una, con il sole alto, il venticello del ventisette marzo (sì, ancora lui), senza giacconi giacche e giacchetti che è bellissimo e con l'unica (mia) clausola della carrozza che si trasforma in zucca e senza più principe alle due meno dieci.
- un tavolo per tre, grazie. in quell'angolo lì.
quello buio e nascosto, penso, non perché senza luce, ma perché in penombra, diciamo.
e neanche troppo in mezzo ai piedi e con i piedi degli altri in mezzo, soprattutto.
intanto in due ordiniamo, mentre aspettiamo la terza.
lei, the starring. quella del pranzo per farle conoscere.
- dunque, io prendo un primo (e come ti sbagli): fusilli con gamberi e pachino. e anche parmigiano.
(si, lo so, la tradizione italiana non vuole il cacio sul pesce, ma secondo voi a me importa poi qualcosa della tradizione italiana?)
- io invece prendo un'insalata... come ci sono le insalate? perché io la voglio solo verde. senza radicchio, dico. anzi, solo lattuga per la precisione. e poi che ci posso mettere di altro? perché la vorrei semplice, con poca roba. me la puoi fare solo con mais, pomodori e insalata? però l'insalata solo verde, cioè senza i pezzi ricci. e senza radicchio. però con un po' di tonno, ma senza carciofini. e la mozzarella? ma sì, mettici la mozzarella, va'. però mi raccomando, solo verde. ah, no! solo lattuga!
lo so. scusatela. lei è dei pesci. ci mette tutte le volte lo stesso quarto d'ora, non per scegliere cosa mangiare, ma solo per addobbare la sua insalatona.
perché lei la addobba come quando a natale fa quei suoi alberi pieni di oggetti misteriosi, che palle non sono e strenne nemmeno, e ci mette intorno le piume. piume, avete letto bene.
che vi devo dire, lei è così. e io la amo tanto.
comunque la ragazza che ci serviva al tavolo non ha mosso nemmeno un sopracciglio, l'ha ascoltata senza neanche fare una boccaccia! una santa, ecco.
nel frattempo arriva lei, la terza, the starring, colei del pranzo per farle conoscere.
una fantastica scorpione mora, tutta friccicosa, più che sorridente, con la terminazione laterale delle labbra fino alle orecchie, occhi luminosi, svelta e veloce e decide subito la sua pasta di paccheri al pomodoro, senza fare tutto il cinema dell'insalatona.
(ecco perché sono così amiche, penso, una che sta per aria e una no).
l'insalata, tra l'altro, alla fine è arrivata così: verdesololattuga, tonno, carciofini, pomodori e mi pare basta.
(pare le sia andata pure bene, perché secondo me si era dimenticata quello che aveva escluso ed incluso).
mangiamo tutte e tre, tre tipe che per farle stare zitte devi stordirle e manco è detto che riesci a farle tacere.
parliamo a turno, un po' sovrapposte, un po' accavallate e un po' no, a due, a tre, una singola...
esce fuori di tutto in meno di quarantacinque minuti, com'era ovvio che fosse.
di correre la mattina alle sette (roba da pazzi, che io proprio no), delle feste dei bambini ai gonfiabili (sì, quelle robe da suicidio di massa delle mamme e delle amiche delle mamme e da salasso del conto corrente), di lavoro ma poco, dei gemelli ascendente leone, degli scorpioni uomini e donne, dei pesci che scodano e chiedono insalate da nobel, di maghe e streghette bianche e di altre cose che non vi posso proprio raccontare, perché segretissime.
segrete come il contenuto delle borse delle donne, in cui un uomo crede di trovare un portafogli, un'agenda scritta bene e in penna blu, un cellulare, le chiavi di casa, quelle della macchina ed i fazzoletti di carta, quando invece escono fuori le peggio corbellerie e magie, compresi bianconigli, stregatti e mappe segrete.
occhei, abbiamo fatto il primo pranzo, il pranzo per farle conoscere, e me ne sono andata felice, sazia ma con ancora qualcosa da terminare. o iniziare, chi può saperlo.
d'altronde, io adoro gli inizi, quelli che non sai come ti baci, che sapore hai, di quante pagine sei, come finirai, come litigherai, eccetera.
(non capite male, non devo baciarla... seguite il filo dei voli pindarici, intendo).
gli esordi sono decisamente più belli delle cose che finiscono, con quelle loro farfalle nello stomaco che volano e fanno casino e il fatto che siano ancora un po' acerbi e verde chiaro.
dunque, facciamo che questo pranzo dia inizio ad un esordio. e poi vedremo.
intanto si può già pensare ad una cena.
senza insalatone, percarità.
bi
Qui c'è del talento ... E non lo dico tanto per dire ! Rileggere e rivedere la realta' tramite le tue parole, mi regala ogni volta la sensazione di vedere un cortometraggio ..... Presto si sentira' parlare di questa splendida "lettera bi"
RispondiEliminaurca che felicità... *_*
Eliminagrazie infinite a te, the-starring!
sapere che mi leggi tutti i giorni mi felicita tantissimo :)
t'abbraccio
ps: al prossimo pranzetto streghetto! o cenetta maghetta...
ecco adesso che potrei aggiungere io, non mi avete lasciato neanche una parola...oddio potrei commentare la foto di ale, ma quella è un altra storia...evvero bi, leggere le tue cose ti fa venir voglia di leggere altre tue cose....che come concetto è un pò contorto, però un complimento, anche perchè io sono quella dell'insalata ;)
RispondiEliminaamo le tue insalate affollate
Eliminaamo i tuoi alberi di natale stracolmi di oggetti misteriosi
amo i tuoi pensieri che nuotano in quella testa mora e composta
amo i tuoi sentimenti veri e tenaci
amo il tuo carattere generoso e premuroso
amo i nostri vestiti uguali
amo i nostri balconi che si parlano
amo il giorno che t'ho incontrato
amo il tuo modo di sgranare gli occhi
amo la tua amicizia fonda e fondata
amo che il sole ti sorrida e la luna pure
amo che tu ci sia e soprattutto che ci sarai
(grazie)
oddio quanto mi ami! ecco me venuta la nausea... niente grazie, il nostro amore è incondizionato, quello del chakra del cuore, che è il quarto o quinto chakra (lo scrivo perchè te piace tanto)
RispondiEliminavomita e rileggi, vomita e rileggi
Eliminate farà bene al chakra :D